I reperti archeologici sanniti dell’antica Aufidena in mostra a Monaco di Baviera
L’11 maggio 2022, lo Staatliche Antikensamnlungen di Monaco di Baviera, in Germania, inaugura la mostra internazionale “Samnium und die Samniten” che rimarrà aperta fino al 2 ottobre 2022. Tra i reperti archeologici esposti, vi sono significative testimonianze provenienti dalla necropoli di Campo Consolino in Alfedena che contribuiscono in modo rilevante alla ricostruzione della storia del Sannio Pentro.
La mostra costituisce la più grande e importante esposizione archeologica mai dedicata al popolo dei Sanniti; una mostra di valore internazionale, alla quale hanno collaborato prestigiose istituzioni culturali, tra le quali il British Museum e ben sette importanti Musei archeologici italiani di Roma, Napoli, Benevento, Campobasso, Montesarchio, Alfedena e Melfi.
Un progetto realizzato sotto il patrocinio della Regione Campania e di alcune importanti municipalità, la direzione del Consolato Generale d’Italia a Monaco di Baviera, in collaborazione con il locale Istituto Italiano di Cultura, l’ENIT, Ente Nazionale Italiano per il Turismo e la Camera di Commercio Italo-tedesca di Monaco e Stoccarda (Italcam), al quale il Comune di Alfedena ha volentieri aderito attraverso il prestito di alcuni tra i più importanti reperti in bronzo, provenienti sia da tombe maschili che da tombe femminili, che appartengono al proprio patrimonio culturale e archeologico, costituendone uno degli elementi più fortemente identitari.
Identificata nelle vicinanze dell’antica Aufidena, centro italico dei Sanniti Pentri, Alfedena fiorì dal VII al III sec. a.C., fino alla conquista ed al saccheggio operato dai Romani all’inizio della terza guerra sannitica nel 298 a.C. centro, quindi, di uno dei capitoli più importanti della storia dell’antico Sannio, è qui che la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila, guidata dal dirigente Arch. Cristina Collettini con la disponibilità e la collaborazione dell’amministrazione comunale con il sindaco Luigi Milano che dichiara: “I Sanniti erano le genti più caparbie e dal temperamento più risoluto tra tutte le popolazioni della penisola, coloro ai quali era sacra la libertà e che hanno combattuto fino in fondo per difenderla. I Sanniti non hanno lasciato documenti scritti che descrivano il loro assetto sociale, politico, economico, il loro ordinamento. La fonte d’informazione pressoché esclusiva è rappresentata dai rinvenimenti archeologici e siamo fieri che i reperti provenienti dagli scavi avvenuti nel nostro Comune saranno fruibili da un pubblico internazionale, che auspichiamo decida di venire a trovarci per godere appieno delle nostre bellezze naturalistiche e immergersi nella nostra storia“.
Alfedena rappresenta infatti un topos fondamentale per la conoscenza delle culture arcaiche in Abruzzo; dagli scavi succedutisi nel tempo sono emerse testimonianze tra le più articolate e cospicue: una vasta necropoli a valle dell’abitato e un’ampia acropoli, a circa 500 m di distanza, attestano senza ombra di dubbio l’esistenza di una città sannitica.
Alfedena oggi è un’ambita meta turistica nel cuore delle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Il suo Museo Civico Archeologico, intitolato all’archeologo sulmonese Antonio De Nino e oggi al centro di un vasto progetto di rinnovamento espositivo, conserva preziosi reperti archeologici sanniti provenienti dalle numerose tombe scavate nelle diverse aree della necropoli di Campo Consolino: collari di bronzo, anelli digitali, perle di pasta vitrea, collane in ambra, pendagli in bronzo e le cosiddette châteleines provenienti dalle tombe femminili; dalle sepolture maschili provengono invece armi in ferro e bronzo, cinturoni, dischi corazza con inciso il cosiddetto “quadrupede fantastico a collo di cigno” ed una delle più belle spade che la storia ci abbia restituito.
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