Radioterapia Oncologica, inaugurato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila l’acceleratore lineare
Maggiore velocità d'esecuzione e grande precisione le principali caratteristiche della moderna apparecchiatura
Estrema precisione nella cura dei tumori e maggiore velocità di esecuzione nelle sedute. Sono le caratteristiche del nuovo acceleratore lineare Elekta Versa HD di ultima generazione, il più avanzato oggi in commercio, inaugurato questa mattina all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, nel reparto di Radioterapia oncologica diretto dal prof. Giovanni Luca Gravina.
Presenti il presidente della Regione Marco Marsilio, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, il direttore generale della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila Ferdinando Romano, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il rettore dell’Università degli studi dell’Aquila Edoardo Alesse. A benedire il macchinario, il vescovo ausiliare S.E. monsignor Antonio D’Angelo.
Il nuovo acceleratore è il secondo in dotazione al reparto, che raddoppia così le sue capacità di cura e assistenza verso i malati: secondo le stime della Asl, con i due acceleratori in funzione si potranno trattare 800 pazienti l’anno, a fronte dei 500 del 2022.
La spesa per l’acquisto dell’acceleratore e per la realizzazione della sala bunker dove è stato collocato è stata di 2 milioni e 913 mila euro: circa 2,2 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero della Salute e 720 mila euro provenienti dal bilancio della Asl.
Tutta la procedura – appalto, aggiudicazione, montaggio e collaudo – è stata portata a termine in tempi record: i lavori sono iniziati a luglio 2022 e il collaudo è stato ultimato a novembre. Lo scorso 26 gennaio il macchinario ha iniziato l’attività clinica con il trattamento del primo paziente.
“La nuova apparecchiatura avrà ripercussioni positive in termini di assistenza – ha spiegato il direttore generale della Asl 1, Ferdinando Romano – sarà non solo possibile una più efficace lotta al tumore, e ridurre gli effetti collaterali, ma anche trattare più pazienti in meno tempo riducendo i tempi di attesa“.
Durante la conferenza stampa sono state rivolte parole di ringraziamento al Dipartimento Tecnico e al Servizio Prevenzione e Protezione della Asl, che si sono adoperati affinché il macchinario potesse entrare in funzione nel più breve tempo possibile.
Il professor Gravina ha spiegato che l’acceleratore attualmente è in dotazione solo nei centri con tecnologie più avanzate e ha una grande accuratezza nel colpire il bersaglio, tanto da poter essere utilizzato anche nella cura di patologie tumorali molto complesse.
É inoltre dotato di un sistema che consente, prima di sottoporre al trattamento il paziente, di posizionarne al meglio il corpo e correggerne automaticamente gli spostamenti grazie a un lettino robotizzato. Il macchinario ha una velocità di esecuzione così elevata che può erogare le dosi necessarie al trattamento in un terzo del tempo attualmente impiegato e, in alcuni casi, è in grado di farlo anche in 2-3 minuti.
Con l’acceleratore precedentemente utilizzato sono stati trattati 500 pazienti per circa 12.000 prestazioni. Ben 250 quelle di brachiterapia (sorgente di radiazioni collocata all’interno o vicino alla zona da trattare) per patologie oncologiche in prevalenza ginecologiche e dermatologiche, comprese quelle in zone particolarmente a rischio quali il viso e della zona cutanea perioculare.
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