ALFEDENA: Denuncia stupro ma si era inventata tutto, 43enne indagata per simulazione di reato
Una vicenda intricata ha coinvolto il piccolo comune di Alfedena e ha suscitato grande clamore, soprattutto dopo che è emerso che la donna coinvolta, una 43enne pugliese, avrebbe inventato di essere stata vittima di violenza sessuale da parte di quattro persone. La denuncia, che risale al 7 dicembre 2023, aveva inizialmente scosso la comunità, ma l’evoluzione dei fatti ha portato a un risvolto ben diverso.
La donna, impiegata come cameriera in un albergo della zona, si era recata al pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro, sostenendo di essere stata stuprata da quattro uomini, due siciliani e due afgani. Secondo il suo racconto, si era svegliata a terra, con i pantaloni sbottonati, credendo di essere stata narcotizzata e abusata. I medici, seguendo il protocollo per i casi di violenza di genere, avevano attivato il codice rosso e la procura di Sulmona aveva immediatamente aperto un fascicolo contro ignoti.
Tuttavia, nelle settimane successive, la donna aveva deciso di ritrattare la sua versione, recandosi presso la caserma dei carabinieri e ammettendo di essersi inventata tutto sotto l’effetto dell’alcol. “Nessuno mi ha stuprata. Mi sono inventata tutto. In quel periodo mi sentivo poco bene“, aveva dichiarato ai militari. Questa confessione ha innescato una nuova indagine a suo carico, con l’accusa di simulazione di reato, per la quale ora rischia una condanna da uno a tre anni di reclusione.
I carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, sotto la direzione del capitano Giuseppe Testa, hanno acquisito le immagini delle telecamere interne dell’hotel, che avrebbero mostrato la donna mentre consumava alcolici, contraddicendo ulteriormente il suo racconto iniziale.
Alla luce di questo episodio, la testata giornalistica TeleAesse è stata ingiustamente accusata da alcuni utenti del web di non riportare le notizie “scomode” e di omettere certi articoli. In realtà, la vicenda non ci era sembrata verosimile, motivo per cui abbiamo atteso ulteriori chiarimenti e approfondimenti da parte delle autorità competenti prima di dare spazio alla notizia. Riteniamo fondamentale fornire un’informazione corretta e verificata, specialmente in situazioni così delicate.
Questa vicenda, oltre a sottolineare l’importanza di un’attenta valutazione dei fatti, mette in risalto il lavoro complesso delle forze dell’ordine e della magistratura nel gestire denunce tanto gravi quanto, talvolta, non veritiere.
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.