Castel di Sangro: aggredita da due cani, salvata dal suo Labrador
Momenti di puro terrore quelli vissuti ieri da una giovane donna di Castel di Sangro mentre passeggiava lungo la strada ciclopedonale verso la parte periferica della città, accompagnata dal suo fedele cane. Improvvisamente, due cani di grossa taglia si sono avventati contro di lei, azzannandola al braccio e alla schiena.
In suo aiuto è intervenuto il suo coraggioso compagno a quattro zampe, un Labrador, che ha protetto la padrona dagli attacchi degli aggressori. Minuti interminabili di paura e dolore, durante i quali la donna, caduta a terra, è rimasta in balia dei morsi, riportando profonde ferite alle braccia e alla schiena.
La donna, sopraffatta dal dolore e dalla paura, grazie al tempestivo soccorso del Labrador, è riuscita a trovare rifugio all’interno di una tensostruttura nelle vicinanze, nascondendosi dietro un bancone. La tensione è rimasta altissima finché il suo fedele Labrador, dopo aver messo in fuga i due cani, è entrato nel locale per raggiungerla. L’animale è rimasto accanto alla sua padrona, vegliandola fino all’arrivo dei soccorsi, un vero guardiano e compagno di vita.
Grazie al pronto intervento del Labrador, che è riuscito a mettere in fuga i cani, la situazione non ha avuto conseguenze peggiori.
La giovane, riuscita a chiedere aiuto con il cellulare, è stata trasportata all’ospedale di Castel di Sangro, dove le sono state suturate le profonde ferite con oltre 40 punti di sutura. Oltre al trauma fisico, la donna sta affrontando un grande sconvolgimento emotivo, aggravato dall’impossibilità di svolgere la sua professione di precisione nei prossimi giorni, rendendo il quadro ancora più complesso e difficile da affrontare.
Un ringraziamento speciale va al coraggioso Labrador, che con il suo gesto eroico ha dimostrato ancora una volta quanto forte possa essere il legame tra uomo e cane. Alla nostra amica auguriamo una pronta guarigione e le esprimiamo la nostra vicinanza, nella speranza che possa ritrovare serenità e forza al più presto.
Michele Di Franco
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