Sciopero del 29 Novembre: Anche i Lavoratori della Conoscenza Scendono in Piazza
Si preannuncia una giornata di protesta e mobilitazione quella del 29 novembre, quando i lavoratori del comparto della conoscenza aderiranno allo sciopero generale indetto contro una legge di bilancio giudicata inadeguata e penalizzante. In Molise, l’appuntamento è fissato per le ore 10:00 in Piazza della Vittoria a Campobasso, dove si terrà una manifestazione per chiedere maggiori risorse e tutele per il settore dell’istruzione.
Una protesta contro il depotenziamento della scuola pubblica
Lo sciopero del 29 novembre è stato proclamato per denunciare la situazione sempre più critica in cui versano i lavoratori della conoscenza, penalizzati da politiche che impoveriscono il sistema scolastico molisano. “La legge di bilancio, così com’è, non va bene”, affermano i sindacati, sottolineando come il Governo Meloni stia adottando misure che aggravano la condizione lavorativa e riducono le prospettive di crescita per la scuola pubblica.
Tra le principali rivendicazioni:
- Risorse per il rinnovo dei contratti: Con un’inflazione accumulata del 18% negli ultimi tre anni, i fondi stanziati coprono appena il 5,6%, lasciando scoperta la maggior parte del potere d’acquisto perso dai lavoratori.
- Stabilizzazione del precariato: Nel Molise, su 1.300 lavoratori precari nelle scuole, 900 sono docenti e 400 personale ATA. La stabilizzazione è una richiesta urgente per garantire continuità didattica e diritti.
- Maggiore investimento in organici e tempo scuola: Con solo l’8% degli alunni molisani che frequentano il tempo pieno, contro una media nazionale del 38%, la regione è fanalino di coda in Italia.
- Stop al dimensionamento scolastico: Le nuove norme porteranno alla chiusura di 6 istituzioni scolastiche molisane entro il 2025/26, aggravando la già difficile situazione del territorio.
Un grido d’allarme per il futuro del Paese
I lavoratori e i sindacati sottolineano come la riduzione delle risorse e l’assenza di una visione strategica rappresentino un disinvestimento sul futuro del Paese. “Un paese che taglia sulla conoscenza è un paese che taglia il proprio futuro”, affermano i promotori dello sciopero del 29 novembre, lanciando un appello per una scuola che torni al centro delle politiche pubbliche, con investimenti capaci di rispondere alle sfide educative, sociali e culturali del presente.
La manifestazione a Campobasso si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazioni che si sono già tenute nelle scorse settimane, tra cui presidi a Roma e scioperi a livello nazionale. Le richieste dei lavoratori restano chiare: risorse adeguate, stabilità per il personale, investimenti concreti e il rifiuto di ogni ipotesi di autonomia differenziata che possa compromettere l’unità del sistema scolastico.
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