Un noto allevatore di Alfedena, 50enne, è stato assolto con formula piena dall’accusa di pascolo abusivo e danneggiamento di area protetta all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), nei comuni di Alfedena e Barrea.

L’uomo era stato denunciato dai Guardiaparco del PNALM e costretto a difendersi in tribunale davanti alla Procura della Repubblica di Sulmona. Tuttavia, il Giudice Concetta Buccini ha ritenuto le accuse prive di fondamento, pronunciando una sentenza di assoluzione.

Le motivazioni dell’assoluzione

Durante il processo è stato dimostrato che l’allevatore, assistito dall’avvocato Gaetana Di Ianni, aveva regolarmente in affitto terreni situati tra i comuni di Alfedena e Barrea, in zone adiacenti all’area protetta. Questi terreni, tuttavia, non erano recintati, e alcuni capi di bestiame avevano sconfinato solo sporadicamente e per brevi periodi.

Il difensore dell’uomo ha sottolineato come il suo assistito sia stato vittima di continue segnalazioni e denunce, che lo hanno portato a dover affrontare un procedimento giudiziario ingiustificato. Secondo la difesa, accuse di questo tipo andrebbero valutate con maggiore attenzione prima di essere portate in tribunale.

Un caso che fa discutere

L’assoluzione dell’allevatore ha sollevato interrogativi sull’abuso di segnalazioni che rischiano di trasformarsi in ingiuste persecuzioni. Questo caso evidenzia la necessità di un maggiore equilibrio tra la tutela ambientale e il diritto al lavoro degli allevatori, affinché si evitino controversie giudiziarie basate su elementi poco solidi.

L’uomo, ora completamente scagionato, potrà finalmente tornare a svolgere il proprio lavoro senza l’ombra di un’accusa risultata infondata.