Alfedena, atti amministrativi irregolari: le contestazioni del segretario comunale
Il segretario comunale di Alfedena, Francesco Pezzola, bacchetta l’amministrazione locale del sindaco Massimo Scura. Il controllo interno su alcuni atti amministrativi, sorteggiati a caso, ha evidenziato infatti la presenza di alcune irregolarità che sono state trasmesse agli organi competenti al fine di valutare la possibile attivazione di procedimenti di autotutela. Il controllo, che di fatto non ha potere ispettivo, è finalizzato, come scrive lo stesso Pezzola nel verbale di accertamento, “Alla definizione di modelli virtuosi che incoraggino l’utilizzo di prassi corrette”.
E sulla base di quanto evidenziato dal segretario comunale, di incoraggiamenti da compiere ce ne sono in diversi settori, visto che le irregolarità rilevate spaziano dal mancato rispetto delle regolare concorrenziali di mercato, alla citazione di articoli di legge inesistenti per arrivare al caso, ciliegina sulla torta, di una determina in cui il preventivo presentato fa riferimento ad un’impresa con un nome di ditta diversa rispetto a quella richiamata nel corpo della determina stessa. Riguardo ad appalti anche di spese modeste, il segretario ha rilevato spesso la stessa irregolarità. “Nel contenuto dell’atto– scrive Pezzola – non si motiva la ragione per la quale non siano richiesti preventivi a più ditte, o comunque non si dà atto di un eventuale esame di preventivi richiesti da esaminare, tale da poter dare vita ad un confronto concorrenziale”.
Sempre secondo quanto emerso dalla verifica compiuta, alcuni affidamenti sono stati compiuti utilizzando la giustificazione di “impresa della zona , o quello di ditta che ha sempre svolto il servizio con ampia soddisfazione”. Criteri, questi, che non giustificano in alcun modo affidamenti diretti e che sono in contrasto- sottolinea il segretario comunale- con i principi del diritto di concorrenza. Ad un esperto in materia non è sfuggito neppure il richiamo ad articoli di legge che in realtà non esistono; come nella determina n. 264 dove viene citato il numero 114 della legge n. 241/90, mentre in realtà si sarebbe dovuto far riferimento al numero 8. E le contestazioni continuano in un documento di circa 4 pagine che è stato trasmesso all’intero consiglio comunale e al Revisore dei Conti per una valutazione più approfondita. Clicca per leggere il documento VERBALE N.2
Una situazione generale che, verrebbe da dire, fa acqua da tutte le parti e che appare poco attenta a quei principi di trasparenza e legalità a cui tutti gli amministratori dovrebbero attenersi nel rispetto dei propri concittadini!
Claudia Sette
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