“Rispetto a quanto affermato dal nostro concittadino Gentile, riteniamo che non esista una montagna di serie A che attrae fiumi di fondi pubblici e una di serie B che viene costantemente penalizzata. Esiste invece una politica di serie A che dialoga con le imprese e il territorio, e una politica di serie B che, negli ultimi vent’anni, è stata caratterizzata da tanti incarichi,da poche idee e poco dialogo con le imprese. Sul masterplan, come su altre problematiche, Gentile dovrebbe rendersi conto che non è sollevando una guerra tra poveri che la Valle del Sagittario uscirà da questa situazione di crisi”. Con queste parole il presidente della Cooperativa degli operatori turistici dell’Alto Sagittario (Cotas), membro del consiglio di amministrazione della Dmc “Alto Sangro Turismo”, Giuseppe Marone ha replicato alle osservazioni sul masterplan di Eustachio Gentile, commissario liquidatore della Comunità montana Peligna.

“La Valle del Sagittario per uscire dal collasso ha bisogno di progetti, idee, dialogo e non di battaglie finalizzate alla visibilità personale – ha aggiunto Marone – La vera sfida su cui puntare e’ la rete di imprese e l’Unione dei Comuni. È’ necessario infatti che i Comuni di Scanno e Villalago, facciano sistema con quelli dell’Alto Sangro e del Parco Nazionale d’Abruzzo, aggregandosi in progetti e unendosi in iniziative capaci di rendere più forte la proposta di un territorio che ha bisogno di parlare con una sola voce se vuole essere credibile. Una strada – ha aggiunto il presidente della Cotas – che noi operatori stiamo percorrendo da circa vent’anni. Ora è la politica che si deve mettere al nostro passo”.

Secondo Marone “non bisogna dimenticare che la scheda progettuale sulla pista ciclopedonale ha coinvolto anche il Comune di Scanno e Campo di Giove. Se Gentile avesse chiesto informazioni, avrebbe evitato un inesattezza che danneggia le nostre aspettative e speranze di ripresa economica”.