Caccia – Sospiri e Febbo: un calendario venatorio frutto d’incapacità amministrativa
“Come anticipato e denunciato sul mondo venatorio regna il caos più totale. Sarebbe curioso sapere e conoscere dalla Regione Abruzzo, ed in modo particolare dall’assessore regionale alla caccia Dino Pepe, il loro concetto di concertazione visto che sono state sistematicamente ignorate, in questi ultimi mesi, quasi tutte le associazione venatorie come stabilito anche nell’ultima consulta regionale di Aprile”. Questo il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo in merito al calendario venatorio”.
“L’assessore Pepe, questa volta fortificato e sostenuto anche dal Presidente D’Alfonso, spiegano Sospiri e Febbo – giustifica l’apertura della caccia al 1 ottobre per mancanza di relativa e certificata documentazione tecnica. Se quest’anno non vi è la pre-apertura le responsabilità sono riconducibili solo ed esclusivamente invece alla negligenza di questo esecutivo regionale che doveva anzitempo produrre relativa documentazione per consentire la pre-apertura alla terza domenica di settembre. Tant’è che i documenti richiamati dall’assessore e dal Presidente erano regolarmente prodotti durante la scorsa legislatura.
Quindi, crediamo che la mancanza di relativa documentazione tecnica sia da attribuire esclusivamente alla scarsa attenzione e tempo che questo Governo regionale pone sul tema della Caccia. Infatti – continuano Sospiri e Febbo – vi sono grosse lacune proprio nel redigere il Piano faunistico che occorreva presentare anzitempo proprio per carenza di relazione tecniche che doveva supportare il calendario venatorio in linea con le altre regioni d’Italia. Del resto non si capirebbe come mai durante la scorsa legislatura si è sempre andati regolarmente a caccia mentre oggi è stato tolto un mese di attività venatoria. Inoltre è vergognoso che si parli di caccia specialistica in quanto essa non e’ prevista dalle norme nazionali, peraltro in un ambito nel quale la regione costituzionalmente non e’ competente. Anche qui l’assessore e D’Alfonso dimostrano di non conoscere l’argomento. Addirittura si vuole sminuire la professionalità dei cacciatori che fanno caccia prevalente alla migratoria e quindi alla tortora, quindi caccia specialistica a specie non coinvolte da periodi riproduttivi, che addirittura sta per migrare in Africa, dove non crediamo piova più del nostro territorio, e che svolge quelle forme di attività venatorie proprio nelle aree di Teramo e Pescara. Per continuare – sottolineano Febbo e Sospiri – notiamo come ci sia una grossa confusione tra il Comitato Via e quello Vinca. Il Vinca, non il via, ha competenze solo su sic e zps, non su tempi e specie fuori da queste aree. Il dato e’ che mentre con il governo regionale di centrodestra vi erano tecnici e strutture capaci a far ritirare le impugnazioni al Tar ed a far ritirare dal Comitato Vinca “estrapolazioni” oggi abbiamo una Regione appiattita su quel mondo fondamentalista. In questo modo avete messo il mondo venatorio, ma soprattutto il mondo agricolo e turistico, in ginocchio, con provvedimenti, come la Delibera n.279 sulle misure minime sui sic, che pone limitazioni peggiori di quelle presenti nelle aree protette. Infine sugli incendi stendiamo un velo pietoso. Non tanto perché le aree incendiate del Morrone insistono nei Parchi ma perché le quote di territorio chiuse all’attività venatoria, contro legge, ormai superano il 50%; perché le specie protette sono protette nel mentre si rischia, con il concentramento di cinghiali a ridosso di Pratola e Sulmona, di mettere in ginocchio anche l’agricoltura della Valle Peligna; perché, soprattutto, ci si maschera dietro una richiesta fatta da Ispra non in Abruzzo ma su tutto il territorio nazionale.”
“Pertanto – concludono Sospiri e Febbo – crediamo che anche quest’anno la Regione Abruzzo ha dimostrato scarsa capacità organizzativa, amministrativa e logistica sul tema venatorio, producendo solo l’ennesimo pasticcio ai danni dei cacciatori degli agricoltori e dei territori”.
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