“Coesione di tutte le aree della Provincia dell’Aquila”, Caruso scrive ai sindaci

Caruso tenta di favorire una delicata quanto difficile mediazione sui problemi che affliggono la Provincia dell’Aquila. Lo fa scrivendo una lettera ai sindaci dell’Aquila Cialente e di Avezzano Di Pancrazio; al presidente della Provincia De Crescentiis ed al Commissario straordinario di Sulmona, chiamando in causa anche l’Assessore regionale alle aree interne Gerosolino.
Il primo cittadino di Castel di Sangro chiede di aprire un confronto sulle tematiche di riordino dei presidi pubblici del territorio provinciale per “sviluppare un ragionamento basato sulla necessità di incidere a favore di soluzioni condivise e territorialmente eque. Il delicato momento che nostro territorio sta attraversando, impone un dovere di partecipazione delle principali municipalità dell’ambito provinciale, alle valutazioni che si stanno svolgendo nelle sedi istituzionali nazionali e regionali“.
Il rischio di dualismi tra i territori della stessa Provincia dell’Aquila è elevatissimo e deve essere scongiurato, per questo il Sindaco sollecita “Il dibattito su alcuni fondamentali settori del sistema istituzionale non pare più rinviabile considerando che, ad esempio, l’emendamento 3.01 al decreto milleproroghe prevede la proroga di ulteriori 3 anni (fino al 2018), per la chiusura dei tribunali ‘minori’ dell’Abruzzo, come anche i tempi imposti dal decreto Lorenzin per la emanazione della riforma sanitaria, determinano uno stato di contingenza improcrastinabile.
L’intento è senz’altro quello di svolgere un ruolo nel dibattito in atto sulle evidenziate questioni, che riconduca l’attenzione degli organi decisionali alle esigenze della comunità provinciale, onde scongiurare il rischio di possibili sperequazioni e dunque contrasti tra i vari territori”. In questa ottica Caruso invoca un dialogo aperto e propositivo per “recuperare una capacità di coesione territoriale, attraverso un maggior senso di solidarietà tra le amministrazioni dei quattro capoluoghi, che assuma convintamente un atteggiamento mutualistico, per la salvaguardia degli equilibri socio-economici dell’area interna”.
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