Coronavirus Abruzzo – I paesi, il nostro saio
Le agorà dei nostri paesi, da irriconoscibili giorni, sono voracemente vuote. Un vigliacca solitudine ozia sulle nostre panchine, si specchia nelle nostre fontane, stanzia nei nostri cimiteri, sbarra le case dei nostri cari, fischia il fine partita, zittisce i nostri mercati, sequestra le giostrine dei nostri parchi, ostruisce gli ingressi delle nostre scuole, non venera i nostri selciati, è irrispettosa dei nostri patrimoni architettonici, lo fa con sfrontatezza, senza ritegno, rivestendosi di autorità e di autorevolezza.
Volutamente sconosce il basilare concetto che “Il diritto al paese” si acquisisce alla nascita e non vi è novello virus che tenga! Varcare con forza e senza invito gli archi di una comunità non comporta acquisizione di diritti, ma mostra solo abuso, che impone condanna, rifiuto, lotta, speranza e sacrifico.
Sei nemico misero e sleale perché privo di entità e di radice, essenziali di cui Noi siamo pregni. Ce ne siamo nutriti ascoltando le nostre campane, ballando o cantando alla nostre feste popolari, partecipando alle processioni in onore dei nostri Santi, plaudendo le recite dei nostri piccoli, rievocando le nostre tradizioni, raccontando i nostri avi e proteggendo i nostri simboli.
I nostri boschi sono pieni delle impronte di chi è andato a far legna per il proprio focolare, le rive dei nostri fiumi riconoscono la voce degli assidui pescatori, i nostri laghi custodiscono le risa dei bambini, i nostri prati attendono le coperte dei picnic.
Confesso, mi avevi quasi sfiancata, fino a quando poche sere fa, non mi sono imbattuta in un post del Sindaco di Scanno, nonché amico Giovanni Mastrogiovanni che ritraeva un display luminoso dove un orgoglioso stemma comunale veniva affiancato dalla scritta Comune di Scanno, certificando le ore 15:47.
A questa collocazione temporale e di dichiarata consanguineità territoriale si aggiungeva la scritta tricolore “Andrà Tutto Bene“. Un messaggio semplice, assoluto, patriottico, pieno di speranza e di calore umano che mi ha fortificato e indotta lucidamente a pensare che: “I nostri paesi sono il nostro inno, li canteremo ogni giorno, sono il nostro Saio, li indosseremo ogni giorno e Andrà Tutto Bene.
Cesira Donatelli
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