“Il governo vuole demolire gli Istituti alberghieri”, la denuncia di S.N.A.I.P.O.
Lunedi prossimo la Conferenza Stato – Regioni definira’ le linee guida sulla istruzione formazione che consentiranno subito dopo al governo di demolire la parte piu’ virtuosa degli Istituti Professionali di Stato del nostro Paese.
Trattasi degli IPSSEOA (Istituti Professionali di Stato per i Servizi Enogastronomici e di Ospitalita’ Alberghiera), quelli che oltre ad aver garantito sviluppo e occupazione agli operatori e manager di settore per decenni, stanno vivendo in questi ultimi anni un BOOM di utenza, qualita’ formativa ed efficienza.
La Commissione di lavoro del MIUR ha gia’ studiato infatti il provvedimento che ridurra’ gli indirizzi attualmente presenti (Accoglienza Turistica, Sala/Vendita, Cucina e Produzioni Dolciarie) ad un unico profilo (inesistente sul mercato del lavoro), peraltro demandando l’area professionalizzante a futuri confusi rapporti tra Istituti e Regioni.
Tutto cio’ avviene paradossalmente nel momento in cui il mondo del lavoro richiede sempre piu’ microspecializzazioni (quindi piu’ indirizzi nella Scuola) e in presenza di centinaia di Laboratori e di migliaia di Insegnanti Tecnico Pratici di Stato di altissimo spessore Professionale, sui quali il nostro Paese ha investito moltissimo.
L’operazione, che sta avvenendo sotto silenzio e con la fattiva complicita’ dei Sindacati piu’ rappresentativi, appare talmente paradossale da potersi configurare solo come finalizzata a favorire qualche sacca di interesse di parte, gettando per questo a mare mezzo secolo di storia, tradizione e qualita’ italiana.
Oltreche’, ovviamente, posti di lavoro e opportunita’ formative nazionali e internazionali per i nostri giovani.
Il tutto con buona pace delle decine di Convegni e Seminari sul “Turismo, Petrolio del Bel Paese” e delle belle parole spese dall’Amministrazione in quei contesti. Lo SNAIPO (Sindacato piu’ rappresentativo degli Istituti Alberghieri), insieme alle Associazioni Professionali collegate, e’ l’unico a lanciare l’allarme e ad aver gia’ formalmente chiesto al Governo un tempestivo ravvedimento di merito (vedi documenti pubblicati su www.snaipo.it).
Ufficio Stampa SNAIPO
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