“Prima di esprimere dei giudizi bisognerebbe conoscere meglio la situazione”, così il sindaco di Pescocostanzo, Roberto Sciullo, liquida la polemica sollevata dalla Stazione Ornitologica abruzzese sull’idea progettuale, illustrata nel corso del convegno “Altra Neve“, relativa alla realizzazione di un impianto di innevamento artificiale nell’area esterna del Bosco di Sant’Antonio, finalizzata ad incoraggiare la pratica dello sci di fondo.

“Si tratta di un mero pregiudizio –  commenta l’avvocato Sciullo, dopo aver letto le conclusioni catastrofiche annunciate dalla conosciuta associazione ambientalista – perchè chi ha scritto quel comunicato non sa assolutamente nulla di quanto abbiamo concertato preventivamente con il Parco Nazionale della Majella e la Regione Abruzzo; si tratterebbe di un intervento minimale – spiega il sindaco – ancora al vaglio dell’amministrazione comunale”. 

L’opera denunciata dalla  S.O.A. – in realtà – consisterebbe nella sola edificazione di una piccola struttura ad uso della scuola sci (realizzata con pietra locale e legno a vista) e l’installazione di un cannone per l’innevamento.  Ma ciò che lascia perplesso, e non poco, il sindaco di Pescocostanzo è un’altra questione su cui prova ad interrogarsi: “Appare strano che nessuna associazione ambientalista, finora, abbia mai profferito parola sugli impianti di innvamento realizzati sulle piste del comprensorio sciistico dell’Alto Sangro“. Come dire: le “rigide” regole dell’ambiente valgono solo da noi?

Insomma una critica respinta al mittente da parte della comunità del bel borgo degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, apparsa davvero fuori posto. Il Comune nel frattempo si sta adoperando per intercettare un finanziamento “ad hoc”. “Condizione imprescindibile per mettere in cantiere quest’opera – conclude Sciullo – di cui ne beneficerebbe la Scuola Sci locale e l’intero comprensorio”.