Lago di Barrea, ambientalisti e amministratori sonnecchiano. Campana denuncia:” La politica fa finta di non vedere”
Rompe il silenzio Cesare Campana, consigliere comunale di Barrea
La denuncia ambientale sollevata da TeleAesse sul lago di Barrea anima discussioni sui social network e – oggi – sulla carta stampata che dopo aver eliminato i corrispondenti sangrini prende “spunto” dal web. Va benissimo così: il nostro scopo era quello di sollevare la discussione su una vicenda scandalosa nel regno della natura abruzzese. Va benissimo a Pietro Matta, presidente dell’Associazione “Il Nibbio” che attraverso le colonne cartacee, forse meno pungenti e spigolose di TeleAesse – finalmente – fa risentire la sua voce per parlare di ambiente, ma con una frase dal tenore ‘Pilatiano’ “Le ultime proteste risalgono al 2011”.
Onori al merito. Ma dal 2011 al 2015, dove era finito l’autorevole esponente del mondo ambientalista sangrino? Il lago di Barrea, nel frattempo, ha continuato a subire gli stessi svuotamenti per quattro autunni. Non era il caso di pressare e incalzare le autorità competenti in questi anni?
Eppure, sul taglio dell’albero al bosco della Madonna degli eremiti a Castel di Sangro, “Il Nibbio” ha parlato e denunciato il caso – addirittura – alla magistratura. Non una parola per l’impianto di compostaggio a Bocche di Forlì. Perchè?
Sembra evidente che le esternazioni pro-ambiente si dirigano solo in taluni casi. Dove è finita quella grinta e la voglia di andare fino in fondo che le dovrebbero competere? Nell’intervista rilasciata nel 2009 al redattore di Abruzzolive.tv c’era tanta determinazione e tanta voglia di fare luce. Il giornalista del territorio non gli fece mancare l’occasione per parlare: cosa è cambiato da allora? Forse che alle leve del potere c’erano i politici del centro destra e oggi quelli del Pd? http://www.abruzzolive.tv/servizio-_-_s_1431.html Clicca e guarda l’intervista.
Presidente Matta, all’Associazione Il Nibbio riconosciamo onore e meriti per aver fermato le ruspe dello scempio sul Sangro a Scontrone. Bei tempi, gli anni ottanta. Provi a mettere da parte gli amici e le amiche “pro-tempore” e si riappropri del ruolo che le compete. Sappiamo bene che è difficilissimo: dia prova della sua onestà intellettuale o, altrimenti, lasci spazio a giovani più energici.
L’Ente Parco ha dichiarato – sempre oggi e sullo stesso quotidiano – che vuole mettercela tutta per risolvere definitivamente la situazione. Esattamente come annunciò qualche anno fa Alberto d’Orazio – in qualità di presidente della Comunità del Parco.
A fronte di qualche sindaco “esperto” di idraulica che continua a sostenere la tesi – incomprensibile – della necessità di svuotare il lago, interviene Cesare Campana, Consigliere di Minoranza del Comune di Barrea dimostrando padronanza e competenza sull’argomento.
”Il problema del lago di Barrea paradossalmente non è l’acqua, ma la terra, i detriti, il fango, i rifiuti organici ed i rifiuti delle discariche abusive – spiega a TeleAesse – Il rischio di esondazioni non deriva dagli eventi climatici, ma dal disinteresse dei politici locali, troppo interessati alla politica dei gruppi e dei partiti e troppo poco interessati alle politiche del territorio.
La natura segue semplicemente il suo corso: l’acqua negli anni, lentamente, corrode le sponde, facendo franare la terra e determinando un continuo e costante accumulo di fango e detriti nei fondali del lago; lo stesso fa il fiume Sangro, che trasporta a valle, riversando nel lago, i detriti. Ma la cosa ancor più grave è che ormai da decine di anni nel nostro lago si riversano ed accumulano, enormi quantità di rifiuti di ogni genere, rifiuti organici provenienti dai comuni del parco che sono sprovvisti di depuratore o con sistemi di depurazione inadeguati vecchi e deteriorati, discariche abusive di ogni genere che con gli anni si riversano in acqua e si accumulano sui fondali ecc.
Quindi il problema non è l’eccessiva quantità di acqua, ma l’enorme quantità di fango, detriti e rifiuti di ogni genere che ogni anno aumenta a dismisura sui fondali del lago. In questo periodo basta affacciarsi dal ponte di Civitella Alfedena per rendersi conto della situazione: il letto del fiume è completamente sovrastato da un enorme spessore di fango e non solo; e nel periodo estivo, quando il lago è quasi al massimo invaso, spesso si vede affiorare sull’acqua una preoccupante scia di schiuma marrone che non fa pensare a nulla di naturale. E’ vergognoso che questo succeda ed è ancor più vergognoso che questo succeda all’interno di un parco nazionale. Altro che tutela ambientale, altro che rispetto della natura, questi sono argomenti da denuncia per disastro ambientale!
Qui si fa una politica di facciata, lo sporco non si pulisce, molto semplicemente il marcio viene coperto con un tappeto colorato per rendere l’ambiente più o meno accogliente nei periodo di maggior flusso turistico.
Prosciugare il lago in autunno serve solo ai nostri rappresentanti politici, serve a prender tempo, serve a passare la palla al loro successore a discapito dei cittadini, degli operatori turistici e del territorio che subisce un grave danno d’immagine ed un gravissimo danno ambientale che sconvolge il delicato ecosistema lacustre, mettendo in serio pericolo la flora e la fauna che lo caratterizzano. Tutto questo, tengo a sottolinearlo, avviene nel cuore del PNALM (Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise) ed è sotto gli occhi di tutti, tutti sanno ma tutti fanno finta di non sapere.
Il problema del rischio esondazioni non si risolve svuotando il lago, ma si risolve attraverso un serio piano di prevenzione, programmando interventi a breve, medio e lungo termine, con una costante manutenzione e ripulitura delle sponde del lago e del fiume Sangro e programmando un’azione di bonifica dei fondali del lago che da troppi anni vive nell’incuria e nell’abbandono nella totale indifferenza degli enti locali. La colpa di tutto ciò non è del dissesto idrogeologico, ma di chi lo permette: sindaci, amministratori, ente parco ed associazioni ambientaliste che fanno finta di non vedere. Inutile aprire il rubinetto e cancellare il lago in attesa delle piogge torrenziali, ripuliamo il lago di Barrea e ridiamo dignità al nostro territorio tutto l’anno, e non solo il 15 di agosto”.
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