Le montagne d’Abruzzo siano dichiarate Zona Economica Speciale
“Chiediamo l’istituzione di una zona economica speciale per le montagne d’Abruzzo, l’impegno di defiscalizzazione per il mestiere delle guide: guide alpine, accompagnatori di media montagna, guide ambientali escursionistiche e linee guide per la fruizione in montagna“.
E’ quanto chiedono all’assessore regionale abruzzese Mauro Febbo, Massimo Fraticelli, coordinatore Montagna e Parchi e Marano Mario Viola, responsabile Mountain Wilderness Abruzzo.
“Dopo due mesi di esilio domestico, abbiamo bisogno di serenità, di recuperare un benessere fisico e psichico, abbiamo necessità di sole, di senso di libertà. La montagna può dare tutto questo. La FASE 2 deve consentire una ripresa delle attività di montagna, consentire di poter godere della bellezza della natura, nella consapevolezza che le attività sportive all’aria aperta siano anche utili ai fini di una miglioramento della proprie difese immunitarie. In montagna per cercare benessere e dare un contributo al rilancio dell’economia dell’Abruzzo montano.
Pensiamo ai bar, ristoranti, agriturismo, B&B, camping, rifugi, ostelli, piccoli alberghi che operano grazie ad alpinisti, escursionisti, naturalisti, fotografi, turisti, scolaresche, ricercatori, pensiamo alle professioni di montagna, guide alpine, accompagnatori di media montagna, guide ambientali escursionistiche, maestri di mountain bike, accompagnatori di escursionismo. Sarà necessario rispettare regole severe, dimostrando maturità e capacità di sapersi limitare e regolare e autodisciplina“.
“Insomma non sarà facile, né possiamo illuderci che tutto ricomincerà come prima, ci vorranno tempo e pazienza” – affermano Marano Mario Vola e Massimo Fraticelli della Delegazione Abruzzese di Mountain Wilderness Italia – “Questa occasione potrà farci riscoprire il valore etico della montagna. I piccoli gruppi, il silenzio, il cammino solitario, ben distanziato da altri escursionisti, sono tutte modalità che ci aiuteranno ad apprezzare l’ambiente che ci circonda. Ma dobbiamo anche comprendere le esigenze del mondo delle guide, degli accompagnatori, dei gestori di rifugi. Le professioni del turismo montano sono costrette a vivere un momento di grande incertezza, preludio di una crisi che può e deve essere arginata, ecco perché accanto a modalità di svolgimento della professioni è necessario, da parte della Regione Abruzzo, garantire aiuti economici e fiscali.
Ad oggi non ci sono disposizioni precise ma le indicazioni che finora gli esperti hanno dato per l’apertura delle imprese possono essere utili e traslate anche sul terreno montano. Piccoli gruppi, distanziamento sociale, utilizzo di dispositivi di protezione personale, prediligere itinerari in ampi spazi aperti, dove il distanziamento fra gli escursionisti è facilmente applicabile, saranno regole obbligate da considerare nelle attività di montagna. Ma non solo, i rifugi, che per definizione e organizzazione degli spazi non potranno ospitare con facilità, potranno, però, offrire pasti e supporto all’aperto. Cosi come gli Enti Parco potrebbero consentire ai rifugi che abbiano spazi idonei per farlo di gestire piazzole dove poter utilizzare piccole tende singole, allo scopo di non creare alcun contatto fra gli escursionisti ma consentire il pernottamento vicino al rifugio.
Ci aspettiamo, inoltre, che la Regione Abruzzo e gli Enti Parco possano prevedere stanziamenti economici a fondo perduto per aiutare tali professioni a superare una stagione che si presenta molto difficile.
Apprezziamo il lavoro che l’assessore regionale, Mauro Febbo, sta svolgendo per la tutela e il rilancio del turismo abruzzese e gli chiediamo di impegnarsi per effettuare alcune scelte economiche importanti per tutte le guide: il mestiere di guida dovrebbe essere portato fuori dal campo IVA e defiscalizzato, cosi come sarà necessario creare una Zona Economica Speciale (ZES) che comprenda le Montagne d’Abruzzo che Mountain Wilderness ha già candidato come Patrimonio del Mondo UNESCO“.
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