L’orso Juan Carrito si rifugia in grotta per un malore, intervengono i Carabinieri Forestali
Carabinieri Forestali intervengono per l'orso Juan Carrito che, a causa di un malore, si era rifugiato in una grotta, nei pressi del centro abitato di Villalago. I militari hanno atteso l'intervento del veterinario, sorvegliando la zona per allontanare le numerose persone che si erano avvicinate, incuriosite
Il personale della Stazione Carabinieri Forestale di Scanno (AQ) è intervenuto presso il chiosco di “Prato Cardoso” di Villalago (AQ) dove, all’interno di una grotta, giaceva un orso in evidente stato di difficoltà.
I militari hanno richiesto l’intervento del Veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che, una volta narcotizzato l’animale, provvedeva ad effettuare la visita, le analisi ed alla sostituzione del radio collare.
L’orso era stato già catturato in precedenza e monitorato dal Parco: si tratta di Juan Carrito che, in questi giorni, si è spinto più volte verso l’abitato di Villalago anche in cerca di cibo.
Al risveglio dalla narcosi, il plantigrado si è dileguato lentamente nel bosco e solo nella mattinata di oggi, 25 agosto, i militari lo hanno avvistato nuovamente mentre si aggirava nei pressi di Villalago.
Il veterinario ha formulato diverse ipotesi circa il malore dell’animale: indigestione, intossicazione o stress. Il riscontro si potrà fare con i risultati delle analisi.
Successivamente il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise pubblica sulla sua pagina social un comunicato circa le condizioni di salute dell’Orso Juan Carrito.
“Ci sembra doveroso dover smentire le notizie che si stanno rincorrendo, da alcune ore, su alcuni quotidiani on line circa un malore che avrebbe colto l’orso Juan Carrito. La realtà dei fatti è invece diversa:
L’orso si era rifugiato in una grotta dove è stato avvistato da alcuni turisti che hanno allertato i Carabinieri Forestali di Scanno, i quali, a loro volta, hanno chiamato il veterinario del Parco per valutare sul posto la fattibilità della cattura per sostituire il radiocollare, necessaria visto la naturale crescita del giovane orso tra oggi e la data in cui era stato installato il primo radiocollare (maggio 2021).
La squadra di cattura è intervenuta, ha svolto tutte le operazioni previste dal protocollo, compresi i prelievi ematici, sostituito il radiocollare e rilasciato l’animale che si è allontanato. I campioni ematici, come sempre, sono stati inviati allo Zooprofilattico di Teramo per capire le condizioni generali dell’orso. Questa mattina i biologici del Parco sono tornati in zona, come di routine, per monitorare l’orso rilevando il BUONO stato di salute.
E’ sempre più difficile fare una comunicazione di qualità se bisogna rincorrere anche le false-notizie. Ricordiamo a tutti che uno dei compiti principali del Parco è la tutela di questo meraviglioso plantigrado e la stessa passa anche attraverso un’informazione puntuale e corretta.
Anche questo fa parte dell’enorme complessità legata alla gestione degli orsi bruni marsicani. Una complessità che stiamo cercando di raccontare da qualche mese con la storia di JC!“
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