1200 chilometri in bici per tornare da Torino in Abruzzo, ecco la storia di Vincenzo Traglia
La passione per le due ruote può essere vissuta in diversi modi in quanto le possibilità offerte da questo mezzo di trasporto sono molteplici. Così capita di incontrare chi approfitta delle giornate estive per far ritorno in bicicletta al paese d’origine, come nel caso di Vincenzo Traglia originario della provincia di Chieti ma da anni residente in Piemonte, al quale abbiamo chiesto di raccontarci la sua avventura:
“Tutto ciò è cominciato per caso e sono ormai cinque anni consecutivi che torno al mio paese natale da Torino in bicicletta. Un po’ per passione, un po’ perché qui ci sono i miei ricordi da bambino che non si possono dimenticare e anche per riabbracciare la mia mamma e la mia unica sorella che sono rimaste sole da quando il mio papà non c’è più.
Io sono andato via da Castiglione Messer Marino che avevo solo 14 anni, ma Il mio pensiero va sempre a questi luoghi incantati dove il tempo sembra essersi fermato. Anche se non ci sono motivi particolari tutto ciò mi fa stare bene. Lungo il cammino, si incontrano tantissime persone , ognuno fa delle cose perché si sente di farle. Bello tutto questo perché la vita va vissuta anche così con un sorriso, giorno dopo giorno.
Il mio percorso in bici quest’anno è cambiato essendomi trovato ad attraversare per ben due volte L’Italia. Il 22-06-2019 sono partito da Nichelino, alle porte di Torino, passando per il Monferrato, quindi Asti, Voghera, Alessandria, Piacenza, Parma fino a Reggio Emilia, per un totale di 289 km. Il giorno successivo alle ore 6.00 ho deciso di cambiare percorso così da Reggio Emilia sono tornato indietro per prendere, a Parma, la via Francigena arrivando a la Spezia, lungo un itinerario di 150 km che mi ha fatto conoscere posti bellissimi, panorami che mi hanno lasciato senza fiato. Una volta svalicato il Passo Cisa ho potuto sentire i profumi delle Cinque Terre perché ad ogni tornante, ogni a ogni km fatto si mischiavano odori e bellezze e restavo incantato dalla bellezza del paesaggio. Messe alle spalle le Cinque Terre ho proseguito per Pisa, Livorno, Grosseto, 269 km.
Il giorno dopo sono partito alla volta di Roma, nella capitale sono arrivato molto tardi però a causa del caldo e della confusione ho deciso di non fermarmi e continuare fino a Carsoli, in tutto km 280. L’ultimo giorno sapendo di dover attraversare il parco nazionale d’Abruzzo con sali e scendi molto impegnativi sono partito di buon’ora. Anche in questa tappa, costeggiando il lago di Barrea ho avuto modo di vedere posti meravigliosi. Arrivato a Castel Di Sangro ho incontrato Piergiorgio, persona gentilissima, la quale mi è stato di grande aiuto psicologico. Dopodiché non mi restava che affrontare l’ultima salita che porta a Capracotta per poi riscendere verso Agnone e arrivare così, dopo 230 km – complessivamente sono stati oltre 1.200 -, a Castiglione Messer Marino dove in piazza mi attendevano amici e parenti.Che dire un’altra bellissima esperienza perché ogni persona che si vuole bene e ama la vita fa qualcosa per se stesso“.
Piergiorgio Rocci
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