Pnalm, le faggete del Parco sono state riconosciute dall’Unesco
Il primo sito UNESCO d’Abruzzo, il primo sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità per il suo valore ecologico sul territorio Italiano, dunque un successo straordinario che ci inorgoglisce profondamente. Le faggete del Parco raccontano, meglio di altri luoghi, del tempo passato e di come la natura si sia conservata in un modo unico, l’assenza di interventi antropici nel tempo ha generato un livello complessivo di biodiversità elevato in funzione proprio della loro alta naturalità.
I siti interessati sono stati individuati in 5 nuclei di faggeta per una superficie complessiva di 937 ettari, concernenti ai demani Civici di Villavallelonga (valle Cervara), Lecce nei Marsi (Moricento), Pescasseroli (Coppo del Principe e Coppo del Morto), Opi (Val Fondillo e Valle Iancino) e si distinguono per la loro elevata naturalità e per la loro collocazione geografica lungo il crinale principale dell’Appennino ed ospitano i faggi più antichi dell’emisfero settentrionale (560 anni) con la faggeta della Val Cervara (Villavallelonga) che attualmente è l’unico esempio conosciuto di foresta primaria in Italia.
“La conquista di questo importante riconoscimento ci fa credere che sulla fruizione sostenibile di questi siti – dice il presidente della comunità del Parco Antonio Di Santo – meravigliosamente conservati, debba concentrarsi anche l’investimento da parte delle istituzioni locali e nazionali al fine di poter far interagire tra loro sia le finalità di conservazione ma anche quelle di sviluppo socio-economico. Voglio ringraziare a nome mio e di tutta la Comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, che mi onoro di rappresentare, il Presidente del Parco Antonio Carrara, il personale del Parco ed i Professori e tecnici dell’Università della Tuscia che con passione e dedizione hanno lavorato al progetto, la Regione Abruzzo ed in particolare il Consigliere Lorenzo Berardinetti che ha promosso l’impegno che la Regione Abruzzo ha assunto nel favorire il riconoscimento a Patrimonio Mondiale dell’Umanità delle Faggete Vetuste.
In fine, ma non per ultimi, vorrei ringraziare tutti i Sindaci, le Amministrazioni e le popolazioni coinvolte che hanno contribuito nel tempo a preservare questo magnifico angolo di paradiso denominato Faggete Vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise!”.
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