Pnaml, individuate 37 strutture potenzialmente pericolose per l’orso bruno
Il WWF ha molto apprezzato l’impegno del Parco, opportunamente condotto anche al di fuori dei suoi confini amministrativi, ed esprime soddisfazione per la conclusione di questa necessaria operazione preliminare. Allo stesso tempo sottolinea la necessità che vengano adottati interventi celeri per la messa in sicurezza di tutti i siti potenzialmente pericolosi, fondamentale oggi più che mai con l’inizio della stagione estiva, quando gli orsi cominciano a muoversi in misura maggiore sul territorio.
Già in questi giorni l’Oasi WWF delle Gole del Sagittario, grazie ai fondi del WWF Italia del Progetto “Orso 2×50” che mira al raddoppio della popolazione di Orso bruno marsicano entro il 2050 (https://www.wwf.it/orso_2x50.cfm), sta intervenendo apponendo una griglia su un pozzo incustodito nel Comune di Anversa degli Abruzzi e rafforzando le misure di protezione già presenti su altri due pozzi. Stesso intervento è programmato anche per un altro pozzo ad Ortona dei Marsi.
Il WWF, dopo il tragico episodio del novembre 2018, aveva coinvolto tutti i prefetti dell’areale interessato dalla presenza dell’orso, chiedendo un intervento immediato, tenuto conto che le strutture non rappresentano un rischio solo per la fauna selvatica, ma anche un pericolo per l’incolumità pubblica. Per questo il WWF invierà lettere di sollecito alle Amministrazioni Comunali nei cui territori ricadono le strutture a rischio, richiedendo un intervento veloce, efficace e duraturo.
“Appena le condizioni meteo ce lo hanno consentito, ci siamo attivati per le necessarie verifiche e ora siamo in grado di partire con i lavori“, dichiara Sefora Inzaghi, direttrice dell’Oasi WWF Gole del sagittario. “Dobbiamo essere tutti consapevoli che per garantire un futuro all’Orso bruno marsicano occorre prima di tutto eliminare le potenziali minacce nell’areale di attuale presenza e di espansione del plantigrado più raro del Pianeta“.
Il WWF ribadisce la propria disponibilità a fornire un supporto ai comuni interessati e al personale dell’Ente Parco per le altre attività di messa in sicurezza, finanziando parte degli interventi e fornendo, ove necessario, un contributo alle operazioni con i propri volontari presenti sul territorio. A luglio e agosto il WWF ha organizzato quattro campi di volontariato nel territorio del Parco finalizzati ad azioni concrete sul campo e di sensibilizzazione (informazioni: conservazione@wwf.it).
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