Sulmona, Pupillo: “Giusto riposo uguale medico efficace”
Esodo 20, 9-10a – “Sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro, ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio : tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te”.
Nel Decalogo, redatto in un tempo in cui la schiavitù era socialmente accettata, si può notare come il Comandamento valesse anche per gli schiavi e persino per il bestiame, e suggerisce che ognuno di noi necessita di una pausa regolare che ci sottragga al ritmo frenetico e stressante dell’esistenza, in quanto il giusto riposo rappresenta una parte fondamentale nell’equilibrio psico-fisico dell’individuo e fa parte delle funzioni vitali, e dalla quantità e qualità del riposo che ci concederemo, saremo più o meno esposti a malanni fisici e disagi psicologici.
Dispiace e ci risulta di difficile comprensione vedere, ormai da qualche mese, presso il Centro Trasfusionale di Sulmona soltanto un Dirigente medico, coadiuvato temporaneamente da un collega prestato al servizio, e sapere che devono coprire, alternandosi, oltre al normale turno di lavoro ( raccolta del sangue da donatori volontari al mattino, screening per tutto il Presidio Ospedaliero etc..) i turni di reperibilità pomeridiana e notturna ( per le urgenze riguardanti la distribuzione del sangue, terapia salvavita nelle malattie emorragiche ), che venivano coperti precedentemente da un organico di tre Dirigenti medici e da un Dirigente biologo.
Noi Medici cattolici, ( “il posto della Medicina è tra le correnti della vita , non sulla riva” ) coscienza critica in questa Società ossessionata dall’immagine ma sempre più priva di contenuti, non vogliamo tutelare interessi corporativi, ma essere attenti affinché il lavoro medico sia svolto in condizioni di dignità, nell’esprimere la più completa solidarietà ai due colleghi nello specifico, e a tutti i colleghi medici ed operatori sanitari che vivono una situazione analoga all’interno del P.O. di Sulmona, chiediamo in quale modo il datore di lavoro stia esercitando la tutela del giusto riposo e come intenda affrontare e risolvere le criticità esistenti, ritenendo di affermare e difendere un punto di equilibrio geografico e territoriale per la nostra Sanità con una programmazione che comporti un impegno costante nel tempo garantendo quantità, qualità, efficacia, efficienza.
Martin Luther King diceva : “la nostra vita comincia a finire il giorno in cui diventiamo silenziosi sulle cose che contano”,
Siamo molto distanti da quel modello di Sanità auspicato e discusso nel Convegno regionale della nostra Associazione “La Sanità che vogliamo…” che si tenne nello splendido scenario della Badia Morronese presso la Abbazia Celestiniana il 30 Novembre 2013, dove si evidenziò, la mancata copertura, in essere già da alcuni anni, di più “Posti Apicali” vacanti nel P.O. di Sulmona, tacita spoliazione nel complice silenzio, e ricordiamo, tra gli altri, il puntuale ed esaustivo intervento dell’attuale Governatore della Regione Abruzzo che ci fece sognare una realtà che purtroppo oggi non è.
Il Presidio Ospedaliero di Sulmona , mi piace evidenziare inoltre, è una struttura che possiamo definire “di frontiera”, posta a valle dell’Alto Sangro e dell’Alto Sagittario, situato nel Territorio della Valle Peligna, zona a rischio sismico del massimo grado: “Zona 1 vuol dire zona di pericolosità più elevata, potendosi verificare eventi molto forti, anche di tipo catastrofico”, ( così menziona l’OPCM 2003 ) che andrebbe, al contrario, potenziato con personale adeguato e non depauperato per mancanza di “cosiddetti fondi regionali”, questa è la triste risposta che si riceve! Purtroppo la Storia , anche la più recente, sembra ancora non insegnare a dovere!
Chi ha responsabilità decisionali sia dotato di coralità, progettualità, lungimiranza, concretezza, sia guidato da una forte esigenza etica, sia testimone di legalità, persegua il Bene comune.
Luca Piergiuseppe Pupillo
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