Vacanze in Alto Sangro, Sciullo: “Quali garanzie sanitarie possiamo offrire ai turisti del comprensorio?”
Di quali garanzie sanitarie potranno beneficiare i turisti che dal prossimo 3 giugno, finalmente, potranno tornare in Alto Sangro? A sollevare la legittima preoccupazione, è il sindaco di Pescocostanzo, Roberto Sciullo. Riflessione che fa sul social riprendendo un breve trafiletto tratto dal libro “Le strutture sanitarie dell’Alto Sangro“.
“L’ospedale dopo il lavoro di restauro… credetemi, è bello, addirittura elegante. Mi viene in mente l’idea di uno scrigno preziosissimo, ma vuoto dei gioielli che dovrebbe contenere“. Così scriveva l’anziano medico anestesista, Carlo Fiocca, da anni in quiescenza, nel suo libro pubblicato qualche anno fa.
Sciullo amministra uno dei comuni simbolo del turismo abruzzese ed è consapevole che, soprattutto oggi, per porsi in modo adeguato è opportuno non trascurare le giuste aspettative di “Incoming” di migliaia di persone che vorrebbero trascorrere le vacanze con tranquillità sul nostro territorio. Ma a quale prezzo?
“Tutti sconfitti, la politica regionale, locale ed i cittadini. Forse abbiamo perso un altro treno“, scrive amareggiato il primo cittadino. “Nessuno voleva “il lazzaretto”, anche se sulle polveri dei lazzaretti nacquero gli ospedali. Si voleva solo non affrontare il tema della sanità sul territorio solo in termini edilizi, ma di servizi, quelli che da troppo tempo mancano.
La pandemia – continua Sciullo – ha insegnato che la sanità pubblica è essenziale e che di questa un ruolo fondamentale la recita quella sul territorio, di prossimità. Non si chiedeva nulla, solo di ricevere dalla nostra Regione ed Asl la stessa attenzione dell’ospedale di Popoli. Noi siamo una zona di confine non provinciale, ma regionale. Nulla è stato fatto, non so se per sincera paura o altro, ma so che avremo a pentircene. Già da oggi quali garanzie offriamo a chi ci sceglierà come loro meta di vacanza? È vero – conclude il sindaco – ognuno ha il suo passo, anche i gamberi“.
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