Valle del Sangro, capitale delle valli d’Europa: il sogno di Domenico Lanciano
Caro Direttore,
quando sono nato, nel silenzio della notte, i primi suoni esterni percepiti sono stati i marosi invernali dello Jonio e lo sferragliare del treno della mattina. Il casello ferroviario, che mi ha visto nascere e crescere, era l’unica casa nel raggio di più chilometri, così immersa nella natura che la mia infanzia è trascorsa un un’armonia pressoché totale. Poi, da scolaro, ho scoperto la montagna, che da noi in Calabria, è amenissima e vicinissima al mare (spesso anche a strapiombo). Mare e montagna sono state le mie dimensioni più lussureggianti e permanenti per trenta anni, finché la vita non mi ha portato in Alto Molise, in piena montagna senza altro orizzonte che altra montagna. Ma è talmente bella che ha saputo attutire la mancanza e la nostalgia del mare dei miti e degli Dei quale è lo Jonio.
Qui, in Alto Molise, ci sono altri miti, altri Dei e altre ancestrali suggestioni che eccitano la mente. Poi, ho scoperto la Valle del Sangro che mi è immediatamente entrata nel cuore con la sua sacralità e la sua magnificenza. Ho voluto conoscerla dalla sorgente fino all’abbraccio con l’Adriatico. Mi piace tanto e tanto dice sempre al mio animo. Tanto che sento il bisogno di andarla a salutare come fosse una persona di famiglia. E’ così pure per noi che ci sentiamo “marinoti”: è difficilissimo lasciar passare un solo giorno senza andare a salutare il mare, come fosse un antico progenitore, con un semplice sguardo o una lunga visita, nelle sue onde e nelle immensità di quel libero azzurro di cielo e di quel variegato azzurro più azzurro di mare. Infatti, appena posso, devo recarmi da Agnone a Pescopennataro o a Capracotta per affacciarmi da quei balconi a salutare, anche se da lontano, la “mia” Valle del Sangro.
E, proprio come se fosse una persona di famiglia, quasi ogni giorno chiedo come sta “la Valle” ai miei colleghi di lavoro che da alcuni suoi paesi vengono ad Agnone a guadagnarsi l’esistenza. A a loro affido il mio saluto alla “Valle più bella del mondo“. E sì, il mio sentimento la vuole come la più bella del mondo. Tanto è che molti anni fa (almeno una dozzina) ho pensato che potesse essere degnamente la Valle capitale di tutte le Valli d’Europa. La sede dell’A.V.E. (Associazione Valli d’Europa). E scrissi pure agli uffici di Bruxelles della Comunità Europea per chiedere se ci fosse possibilità di appoggio ad una iniziativa del genere. Certamente sì, ma occorreva fare le cose in regola.
Chi potrebbe fare le cose in regola se non una città come Castel di Sangro o, magari, come Alfedena che hanno già un ruolo ed un significato lungo questa Valle?!… Coltivo ancora l’ambizioso sogno di vedere la Valle del Sangro “capitale” di tutte le Valli d’Europa pure per esaltare la cultura valligiana, alquanto trascurata nel contesto delle culture omogenee di un comune territorio caratterizzato da un fiume che ha un’anima e che costituisce una importante identità di riferimento. Chissà se vivrò abbastanza per vedere realizzata questa idea promozionale e insieme identitaria!!!… Una A.V.E. (che sembra il saluto di un’Annunciazione del terzo millennio) potrebbe rilanciare questo territorio abruzzese (e un po’ anche molisano), ponendolo al centro di un interesse continentale e sicuramente potrebbe dare lavoro (è sempre il cruccio di ogni mia proposta) ad un gruppetto di giovani intraprendenti che amano, con il futuro della propria Valle, anche il proprio futuro.
Domenico Lanciano
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