Mario Tarquini, ex sindaco di Veroli (Fr), si è spento ieri all’età di 84 anni nell’ospedale “Spaziani” di Frosinone. L’anziano politico, cavaliere della Repubblica, esponente di spicco della Democrazia Cristiana del frusinate e funzionario dell’Asl ciociara, fu anche un valido scrittore sui luoghi e personaggi della storia e delle peculiarità paesaggistiche, religiose e sociali della sua terra. Noto in Alto Sangro per essere stato il promotore, negli anni ottanta, insieme all’allora sindaco di Alfedena Vittorio Amorosi, della rinegoziazione dei patti ultracentenari tra le due comunità.

Un’amicizia antichissima saldata con la cittadinanza di Alfedena non ricambiata in occasione delle esequie dell’ex sindaco avvenute nel pomeriggio di oggi a Veroli.  Nessuna rappresentanza politica di Alfedena infatti ha onorato la salma dello stimato politico nella cerimonia funebre tenutasi nella Cattedrale di Sant’Andrea. Una caduta di stile senza precedenti, notata da tutti nella cittadina laziale, che adesso rischia d’incrinare dei rapporti consolidati da oltre tre secoli.

La denuncia è stata esternata da alcuni cittadini di Veroli indignati dalla ingiustificabile defezione degli amministratori alfedenesi. Dal palazzo del Municipio di Alfedena, in realtà, si sarebbero limitati a partecipare la morte dell’illustre verolano ai cittadini  attraverso dei manifesti funebri apposti in paese.

Il gruppo di Minoranza “Uniti per Alfedena”, autori di un manifesto funebre, prontamente affisso nelle vie di Veroli – attraverso una nota stampa – chiedono scusa alla comunità gemellata per la deprecabile assenza del gonfalone del Comune di Alfedena e del suo legale rappresentate, manifestando solidarietà e sentimenti di costernazione alla famiglia di Tarquini e all’intera cittadinanza.

Anche l’ Associazione dei Pescatori, il gruppo degli Alpini,  la squadra di calcio “Ala Fidelis” e lo Sci Club hanno reso omaggio, con identica iniziativa, a Veroli,  per manifestare la propria vicinanza ad una figura storica della comunità locale.