Villetta Barrea, ‘Spazio bianco’ fa il pienone di consensi e dà appuntamento al 2018
E’ terminata ieri sera, a Villetta Barrea, la prima edizione della rassegna “Spazio Bianco, tra storia e colori”, mostra di pittura, scultura, fotografia e artigianato artistico curata da Fabiola Di Tella.
La manifestazione, patrocinata dal Comune di Villetta Barrea e dall’ “Associazione Borgo Fattoria Didattica“, ha visto la partecipazione di artisti locali e del territorio nazionale, uniti per tre giorni in una pacifica e colorata invasione degli “spazi bianchi” degli edifici storici del borgo montano. In particolare Palazzo Fontana ha ospitato, al pianterreno, la sezione scultura, con le creazioni della lissonese Gabriella Trabattoni, nelle quali ogni grumo di materia usata rimanda ad una traccia incisa nello sguardo delicato dell’autrice, rivolto al ritrovare se stessi, fuori dalle costrizioni della vita. In un ideale percorso di ascesa da una profondità materica, densa di riflessioni, di una “ricercatrice dell’anima” come ama definirsi l’artista, al puro, rassicurante godimento estetico, hanno trovato degna collocazione, al piano superiore, gli scatti naturalistici del fotografo romano Luciano Caporale, in dialogo diretto con lo splendido scenario dei boschi circostanti, visibile dalle grandi vetrate della sala.
Per continuare a parlare di fotografia, ma non solo, bisogna spostarsi nell’altra sede della rassegna, negli ambienti di Palazzo Dorotea, sede del museo “Futuro Remoto“, per menzionare l’esordio del giovanissimo Marco Basili, di Città della Pieve, artista sensibile e poliedrico capace di creare un percorso sensoriale, ludico e interattivo, ad uso e consumo del visitatore, vero protagonista dello spazio bianco, nel quale l’artista con le sue immagini e installazioni, fluttuanti in un intreccio di fili, invita e accompagna a muovere il primo passo, spesso il più difficile.
Nella sala adiacente le opere esposte parlano lo schietto linguaggio dell’artigianato locale, con i lavori in legno della bottega artigianale “Le mani sanno“, consolidata e apprezzata realtà del territorio villettese e altosangrino, che ha fatto della semplicità e del rispetto dell’ambiente, nella scelta accorta dei materiali, il suo tratto distintivo.
La ricca sezione pittorica vede una terna di pittrici darsi la mano a completare l’ultimo degli spazi bianchi:
Daniela Aloisi, di Carrara, con la sua pittura alchemica, seducente nelle linee, ci ricorda il valore terapeutico del fare arte. Considerando l’espressione artistica come espressione di interiorità, l’autrice pesca dal vissuto e lo esterna, o sarebbe meglio dire lo dona agli altri.
La lombarda Nucci Frigeni, partendo dall’istintivo gesto volto a superare il “blocco della tela bianca”, compone le sue opere in modo deciso, in un fluire spontaneo e a volte imprevedibile, con un linguaggio sperimentale, che trova realizzazione anche nella scultura, ottenendo una singolare commistione di espressioni.
Fabiola Di Tella, di Villetta Barrea, nella duplice veste di curatrice e pittrice, continua il suo personale percorso di formazione e di ricerca, sempre aperta agli stimoli provenienti da incontri, collaborazioni, ispirazioni, che si traducono in lavori che possono guardare all’astratto come al figurativo, senza perdere mai di slancio e di energia.
La rassegna, conclusasi ieri con una conferenza dello storico molisano Franco Valente sull’importante ciclo di affreschi altomedievali dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno, in territorio pentro, e con la proiezione del documentario “Il Parco” dello zoologo Paolo Forconi, ha registrato anche l’amichevole e graditissima partecipazione di Dacia Maraini, quasi a fare da madrina alla chiusura dei lavori
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.