Agnone, 411 anni morte san Francesco Caracciolo: martedì la cerimonia religiosa officiata dal vescovo Palumbo
Sarà il Vescovo Claudio Palumbo della diocesi triventina a celebrare la Messa ufficiale per la commemorazione dei 411 anni della morte di San Francesco Caracciolo avvenuta ad Agnone il 4 giugno 1608 all’età di 44 anni. Alle ore 18.30 la concelebrazione, con i sacerdoti della Forania, nella chiesa matrice di San Marco dove autorità militari e civili assisteranno al rito religioso insieme con gli appartenenti della Congrega.
Dopo la XII edizione del pellegrinaggio in ricordo del cammino di San Francesco Caracciolo, svolto sabato 1 giugno da Villa Santa Maria fino ad Agnone ed organizzato dai pellegrini del centro abruzzese, i quali hanno percorso ben 28 chilometri a piedi per giungere nella cittadina dov’è morto il Santo caracciolino, la celebrazione di martedì 4 avrà una particolare importanza sia per la celebrazione del Vescovo che sempre più mostra un attaccamento particolare verso Agnone, sia per l’arrivo dei due sacerdoti appartenenti all’Ordine dei Chierici Regolari Minori (padri Caracciolini).
Una maniera per dar lustro alla la chiesa dell’Annunziata, e all’annesso convento conosciuto come “palazzo dei Filippini” dove c’è la Cappella intitolata a San Francesco Caracciolo che sarà elevata, in un futuro molto prossimo, proprio dal Vescovo Palumbo, a Santuario ovvero luogo di culto, di pellegrinaggio e di grande interesse religioso come lo è oggi, per i fedeli ad esempio, della chiesa di Canneto. Nei “Filippini” è visitabile la stanza dove il Santo morì, è allestita una mostra dedicata a San Francesco mentre è prerogativa dei ricercatori e degli “archeologi all’Indiana Jones” lo studio e il ritrovamento fino ad ora fallito della teca contenente il cuore di San Francesco Caracciolo che si sa custodito nella chiesa dell’Annunziata ma non si sa se in qualche anfratto murato o dove. Un vero mistero irrisolto dopo secoli. Il corpo del Santo invece giace a Napoli.
Chi era san Francesco Caracciolo?
Ce lo dice Antonio Camperchioli della Pro Loco di Agnone. “San Francesco Caracciolo è morto nel nostro convento dei Padri Filippini il 4 giugno del 1608.
Nato a Villa Santa Maria il 13 Ottobre del 1563 i genitori Don Ferrante Caracciolo ed Isabella Barattucci diedero il nome al bambino “Ascanio”. A Venti anni colpito da malattia che ne sfigurò il volto promise che se fosse guarito avrebbe abbracciato lo stato ecclesiastico. Una volta ordinato sacerdote scelse il nome di Francesco. Si iscrisse alla compagnia dei bianchi e dedicò la sua vita agli umili, ai malati, agli oppressi, ai condannati a morte e fu fondatore di diverse case generalizie in Spagna.
Una bella tela del Santo si trova a San Lorenzo in Lucina a Roma. La sera del 30 maggio del 1608 giungeva in Agnone e veniva colpito da febbre altissima e dopo pochi giorni ascese al cielo, aveva solo 44 anni. Canonizzato nel 1807 fu proclamato compatrono della Città di Napoli. E’ patrono dei cuochi d’Italia ed ogni anno a Villa Santa Maria una delegazione regionale dei cuochi d’Italia (il 13 ottobre) porta l’olio votivo per far ardere la lampada per un intero anno con una bellissima cerimonia liturgica, processione con l’urna del Santo e per tre giorni tutte le degustazioni di prodotti tipici dono curati dai cuochi d’Italia“.
Vittorio Labanca
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.