450 mila euro in arrivo per gli scavi archeologici in località Piane di Lazzaro, Area Cesa di Agnone. Zona questa che si estende in direzione di Bemonte del Sannio di alto interesse archeologico. Finanziamento che arriva da un apposito fondo Fsc 2014-2020, dall’esecutivo Toma in tandem con l’Università del Molise anche per il rilancio del territorio basato sui suoi tesori nascosti e da scoprire. La notizia è stata accolta favorevolmente e con soddisfazione dal sindaco di Agnone, Lorenzo Marcovecchio, anche perché i tesori custoditi nel sottosuolo di Agnone e risalenti soprattutto agli Osci e all’età del bronzo, possono diventare davvero volano per un turismo culturale sul quale punta l’Università molisana.

La giunta regionale, con Dgr 567 del 30 dicembre scorso, ha impegnato più di quattro milioni di euro per finanziare campagne di scavi archeologici ad Agnone, Guglionesi, Pesche, San Giuliano del Sannio, Sant’Elia a Pianisi e Venafro. Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali nell’ambito della linea d’intervento, contenuta nel Patto per il Molise, dedicata proprio all’azione «Molise archeologico, rete di scavi diffusi e coordinati con i borghi e contesti attrezzati per l’accoglienza».

Il programma di interventi relativi al progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico, che vedrà l’Università degli Studi del Molise in qualità di soggetto attuatore, prevede l’inizio degli scavi a partire dal luglio prossimo con la chiusura dei cantieri nello stesso mese dell’anno successivo. Per l’area Cesa di località Piane di Lazzaro ad Agnone che diventerà dunque oggetto di due campagne di scavi finanziate entrambe con 450mila euro i lavori, invece, inizieranno a giugno per concludersi entro il 2021 ciò perché l’Unimol possiede le concessioni per le ricerche e gli scavi rilasciate dalla direzione generale competente del Mibac. Gli altri  scavi sono subordinati al rilascio della concessione per l’esecuzione di ricerche.

Vittorio Labanca