Agnone, festa della Repubblica. Marcovecchio: “Tramandare ai giovani i valori della democrazia”
Festa della Repubblica Italiana che spegne le 73 candeline. Un giorno particolare il 2 giugno che anche l’Amministrazione Comunale di Agnone intende celebrare quest’anno, per la prima volta, con una manifestazione pomeridiana. Ogni anno il programma di commemorazione aveva inizio a metà mattinata con la partecipazione di un numero esiguo di cittadini visto il giorno festivo. Quest’anno a partire dalle ore 17.00 il programma prevede il raduno dei partecipanti davanti al monumento dei Caduti in piazza Unità d’Italia quindi la deposizione di una corona d’alloro d parte del sindaco Lorenzo Marcovecchio.
Sarà lo stesso primo cittadino ad evidenziare nel suo intervento il significato della Festa della Repubblica Italiana. Un incontro semplice e significativo al quale non mancheranno i rappresentanti delle Forze dell’Ordine presenti ad Agnone, oltre ai membri di associazioni e alle autorità civili, tutti con i rispettivi gonfaloni, labari e stendardi.
“Sono 73 anni che l’Italia ha scelto di essere una Repubblica – afferma Marcovecchio – Settantatrè anni in cui il Paese si è evoluto e trasformato, passando dalle macerie postbelliche alle sfide dell’economia globale, attraverso una storia che ha avuto anche momenti critici ma che è stata segnata dal progresso sociale e civile. I protagonisti di quella scelta furono i cittadini. Furono loro a decidere, nel referendum del 2 giugno del 1946, se il Paese dovesse avere al vertice la monarchia di casa Savoia o se dovesse invece diventare una democrazia matura, in cui il potere politico trae la sua legittimità dal popolo. Fu quello il primo atto di una democrazia che ritrovava se stessa, dopo la buia parentesi del fascismo. Tutti erano consapevoli che era in gioco la qualità della democrazia italiana. Sia la campagna elettorale che le votazioni si svolsero pacificamente (qualche incidente scoppiò solo nell’imminenza della partenza del re). Fu una festa della democrazia, arricchita dal voto delle donne, che per la prima volta in Italia venivano chiamate alle urne in una consultazione nazionale. Tante le emozioni con le code ai seggi, l’entusiasmo per il successo della Repubblica, l’addio dei Savoia all’Italia, l’insediamento della Costituente e l’elezione del primo capo dello Stato, Enrico Di Nicola. Quello che ogni piccola realtà, intende celebrare – conclude il sindaco di Agnone – per tramandare ai più giovani il vero senso della democrazia“.
Vittorio Labanca
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