Audizione del Cisadep alla Camera sulle criticità delle aree interne, don Martino: “Incontro positivo”
Il CISADEP guidato dalla Presidente Emanuela Cioni e rappresentato da Don Francesco Martino, Piero Tiezzi, Flavio Ceccarelli, è stato ricevuto in Audizione dalla Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera On. Marialucia Lorefice e dall’on. Chiara Gagnarli.
“L’interlocuzione in Commissione è stata estremamente positiva – racconta don Francesco Martino, responsabile della Pastorale Diocesana di Trivento che abbraccia tanti centri dell’Abruzzo – in un clima collaborativo e costruttivo. Sono stati illustrate sommariamente le problematiche legate all’applicazione del DM 70/2015 alle aree Periferiche, Ultraperiferiche e Disagiate del Paese, e le relative criticità e lacune, che richiedono un approfondimento normativo o legislativo integrativo che valga come standard per queste realtà sia per i servizi ospedalieri che territoriali, oggi lasciati troppo a libere interpretazioni delle singoli regioni, onde superare le situazioni di precarietà e criticità delle periferie in tema di servizi sanitari, a volte estremamente preoccupanti; la richiesta di revisione dei criteri e l’approfondimento delle azioni necessarie per garantire con professionalità, efficienza, efficacia e sicurezza i Punti nascita e i servizi di supporto e sostitutivi in queste aree; i problemi inerenti la devoluzione sanitaria, la carenza degli specialisti e dei medici, il blocco del turn over, possibili incentivazioni, concludendo con l’auspicio che la commissione adotti un Ordine del Giorno che impegni il Governo, i Ministeri della Salute e dell’Economia ad avviare un confronto con la Conferenza Stato Regioni che approdi alla definizione di Atto Relativo della stessa, con l’approvazione di schema di Decreto Ministeriale relativo integrativo del DM 70/2015, che definisca, in ragione della tutela della salute prevista dall’art 32 della Costituzione, gli standard nazionali qualitativi, strutturali e tecnologici dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle aree periferiche, ultraperiferiche, particolarmente disagiate ed insulari della nazione, onde mettere fine al far west normativo regionale in materia e assicurare la reale uguaglianza di tutti i cittadini in materia in tutti i territori dello Stato“.
“La Presidente Lorefice – aggiunge il sacerdote – dopo aver sottolineato che comunque l’interlocuzione con il Ministero dell’Economia è necessaria in materia, che condivide le preoccupazioni espresse in merito all’applicazione discordanti nelle singole regioni del DM 70, che comunque il Ministero della Salute non considera una priorità l’intera revisione dello stesso, ha accolto l’idea di impegnare con un Ordine del Giorno i soggetti istituzionali a chiarire e precisare gli standard del DM 70 in merito ai servizi ospedalieri e territoriali per le Aree Periferiche, Ultraperiferiche e Disagiate d’Italia, da approvare a margine della discussione su successivi provvedimenti in calendario dopo il Decreto Calabria, cosa estremamente soddisfacente. Approfondendo la questione sui Punti e sui Percorsi nascita in Aree Periferiche e Disagiate, l’on. Lorefice ha comunicato ai presenti l’attenzione del Ministero in materia, in quanto il semplice criterio dei 500 parti annui non può essere l’unica discriminante, e il fatto che lo stesso ha aperto un Tavolo Tecnico Istituzionale per rivedere e approfondire l’intera questione, con la possibilità di riapertura di quelli ritenuti strategici nelle periferie, assicurando i requisiti di alta professionalità, sicurezza, aggiornamento continuo del personale, proponendo che a questo tavolo partecipi un membro del CISADEP. Affrontando il tema della devoluzione sanitaria sempre per le Aree Disagiate – ha concluso don Francesco – ha assicurato l’attenzione al problema, e anche la valutazione, già iniziata come discussione generale, sulle altre proposte riguardanti il blocco del turnover, il personale specialistico, la cancellazione del numero chiuso nelle facoltà di Medicina, il superamento per le Aree Disagiate dei vincoli economici per il personale applicando il criterio del contingente minimo necessario per garantire i servizi previsti dalla programmazione relativa“.
Vittorio Labanca
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.