Auguri ai nonni abruzzesi e molisani
Oggi si festeggiano i nonni. Ricorrenza questa ideata nel 1978, è diventata effettiva nel 2005 in concomitanza con il Premio nazionale del nonno e della nonna d’Italia, assegnato dal presidente della Repubblica a dieci nonni meritevoli proprio il 2 ottobre. I paesi alto molisani e quelli del vicino Abruzzo, come tutti i piccoli paesi, oramai contano più anziani che bambini. Nascite zero, mentre si allunga il processo di vita e s’invecchia sempre più.
Eppure con la vecchiaia erroneamente per molti sembra terminare il ciclo di vita. Nonni che ad Agnone, fino a qualche tempo fa, venivano impiegati come tutori dei bambini all’entrata e all’uscita delle scuole, cosa questa poi persa nel tempo. Magari oggi potrebbero essere utilizzati anche come “Volontari del Verde” nel sistemare aiuole e verde pubblico nella cittadina.
Ma se nessuno li coinvolge, i nonni, restano nell’apatia per trascorrere le giornate al massimo nel loro circolo per gli anziani “Padre Pio” dove chiacchierare o giocare a carte sempre quando il tempo permette. Questo ad Agnone. Nei paesi vicini non ci sono neanche circoli ricreativi ed i vegliardi restano nelle loro abitazioni spessissimo da soli. Il problema della solitudine è una vera piaga che spesso porta a patologie e depressione. Intanto oggi si celebrano “i nonni” ma ben pochi lo sanno.
L’Oratorio francescano “Giovanni Paolo II” ad Agnone domenica scorsa ha anticipato l’evento nel segno dell’Unicef raccogliendo fondi per i bimbi dei paesi del terzo mondo. Oggi, invece, saranno poche le amministrazioni che daranno gli auguri ai concittadini che oramai e purtroppo rappresentano la stragrande maggioranza di abitanti.
Vittorio Labanca
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