Caccia, preapertura dell’attività venatoria ad alcune specie: 5 – 6 settembre
Il WWF, come ogni anno, ha presentato le proprie osservazioni al calendario venatorio nelle sedi opportune, in fase di consulta venatoria, nell’iter della Valutazione di Incidenza Ambientale e con le audizioni al Comitato VIA. Con soddisfazione constatiamo che molte delle indicazioni fornite dall’Associazione per questo calendario venatorio, ma anche nelle annualità precedenti, sono state recepite e col tempo la disciplina venatoria della nostra Regione ha subito importanti modifiche a tutela della fauna selvatica che permetteranno di salvare migliaia di animali.
Restano molte perplessità su alcuni punti del calendario venatorio.
La caccia a settembre è un aspetto molto critico e sarebbe stato opportuno accogliere le indicazioni del WWF, ma anche dell’ISPRA, definendo un’unica data di apertura al 1° ottobre, rendendo anche i controlli più realistici ed efficaci. Come il WWF ripete ogni anno, le preaperture dovrebbero essere una deroga concessa solo in presenza di rigorose e determinate condizioni scientifiche, ma invece è diventata una consuetudine, tanto più fastidiosa, soprattutto se si prevede la preapertura al 5 settembre con un calendario venatorio pubblicato a fine agosto, evidentemente per rendere più difficile, se non impossibile un eventuale ricorso amministrativo.
La caccia a settembre ha un pesante impatto su tutte le specie, anche quelle non direttamente cacciabili nei giorni di preapertura. Tutta la fauna, infatti, risente del disturbo in un momento particolarmente sensibile: quando i piccoli dell’anno sono ancora immaturi, le specie migratrici devono prepararsi ai lunghi voli di ritorno verso i luoghi di svernamento, la scarsità di acqua e cibo a causa della siccità e degli incendi ha già debilitato molte specie. A tutto ciò vanno aggiunti gli immancabili abbattimenti illeciti di specie non cacciabili, nonché il disturbo e l’interferenza con l’attività turistica e di fruizione del territorio.
La non definizione della disciplina venatoria nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, seppur perimetrata e definita dalla stessa Regione Abruzzo, è sicuramente un’altra falla del calendario. Ad oggi deve essere ancora chiarito come sarà concretamente regolamentata e su questo il WWF attende le scelte della Regione per valutare eventuali azioni.
“La caccia è un’attività consentita in Italia, ma con determinate regole e sempre partendo dal fatto che la fauna rappresenta un patrimonio dello Stato“, dichiara Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia. “Come WWF pretendiamo quindi che le norme siano rispettate e correttamente applicate nell’interesse di tutti i cittadini e non di una piccola minoranza. Ribadiamo per questo la volontà di avere un dialogo aperto con la Regione Abruzzo per affrontare la questione venatoria in un ambito più ampio e complesso che non la sola interazione a ridosso della pubblicazione del calendario venatorio. Il WWF augura un buon lavoro a tutte le Forze di Polizia chiamate a vigilare sulla corretta applicazione delle norme spesso in territori estesi e con mezzi e personale limitati. Per i cacciatori, invece, l’augurio è sempre quello che possano decidere di rinunciare ai fucili e godere della bellezza della natura senza distruggerla“.
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