Coronavirus, nuove regole in chiesa per le festività pasquali
Non solo scuole chiuse a causa della paura del contagio da coronavirus, ma anche la religione deve fare i conti con la possibilità di pandemia. E a prendere per primo le precauzioni a livello di celebrazioni eucaristiche è il parroco di Belmonte del Sannio e Villacanale. Don Francesco Martino ha dettato le nuove regole che i fedeli devono osservare in chiesa.
“Fino al prossimo 16 aprile – avverte don Francesco – si riducono le celebrazioni a quella feriale del venerdì e a quella domenicale; verranno celebrate solo messe esequiali e di riuscita e il triduo pasquale. Per la celebrazione eucaristica: la Chiesa verrà divisa con identificazione di posti con segnaposto bianco situati ad almeno ad 1 metro e 82 centimetri di distanza di raggio l’uno dall’altro, per cui la capienza effettiva si riduce a 20 posti, più 4 sul presbiterio, 1 per il sacerdote, 1 per l’organista. I coristi, se ci sono, occuperanno i posti con segnaposto bianco nei banchi. Nessun chierichetto dovrà essere sull’altare per servire la messa. Le persone che riusciranno ad accedere, tassativamente dovranno occupare solo i posti con i segnaposto bianchi disponibili. L’ingresso sarà controllato dal parroco e il portone sarà chiuso dall’interno al raggiungimento della capienza.
Durante la celebrazione nessuno potrà entrare e uscire. E’ vietato il segno della pace, qualunque contatto, verrà tolta l’acqua santa. La comunione sarà distribuita con tutte le precauzioni del caso previste per il personale sanitario (guanti e mascherina). Siccome non è possibile provvedere alla sanificazione delle mani dei fedeli, onde evitare di portare germi del coronavirus alla bocca, la comunione sarà data in bocca. Si prega di recarsi con ordine uno alla volta a riceverla, attendendo pazientemente il ritorno del fedele al proprio posto. Per i funerali. Si raccomanda che di non recarsi nella casa del defunto per presentare le condoglianze ai familiari, e si suggerisce di presentarle via telefono, e-mail, social, oppure con un registro apposito posizionato all’ingresso della casa del defunto da poter firmare. Sono aboliti tutti i cortei, verso la Chiesa e verso il Cimitero.
La bara si accolga direttamente in Chiesa. È vietato recarsi al cimitero per dare le condoglianze e partecipare alla sepoltura, eccetto i familiari e le pompe funebri. La celebrazione funebre, come tutte le altre celebrazioni di tale natura, sono a porte chiuse, fatta dal sacerdote con i soli familiari, secondo le disposizioni per la messa feriale e festiva. Sarà cura del Sacerdote vigilare.
La sepoltura avvenga senza raduno di persone, ma in forma privata. Le imprese di Pompe Funebri adottino tutte le precauzioni previste per medici ed infermieri, guanti e mascherine. Triduo Pasquale: Giovedì Santo, come messa festiva o feriale. Venerdì Santo: nessuna processione del Cristo Morto e dell’Addolorata, nessun bacio nè adorazione se non simbolico della croce.
Veglia Pasquale: niente accensione candele se non simbolica, nessuna benedizione del fuoco santo all’esterno ma simbolica, nessuna processione con il cero pasquale nella navata della Chiesa, nessuna aspersione dopo la benedizione dell’acqua lustrale. Via Crucis del Venerdì: dal posto e senza muoversi per la chiesa. Si spera – conclude don Francesco – che entro tale data l’emergenza sia passata, altrimenti le disposizioni saranno prorogate. È nostra responsabilità non concorrere a diffondere il contagio, data la notevole presenza di anziani nella nostra comunità“.
Vittorio Labanca
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