Dall’Associazione molisana ‘Transumando’ la solidarietà ai pastori della Sardegna
pastori della sardegna
In questi giorni, rimbalzano su tv e social network, immagini devastanti, tristi. Quello che si sta vivendo in Sardegna è qualcosa che, certamente, non può farci impugnare il telecomando e cambiare canale, con la solita espressione di noia che attanaglia questo periodo storico.
E’ un dramma, un attacco all’etica umana, allo stesso umanesimo del pastoralismo e delle nostre radici.
Varrone, il poeta romano, ricordava, già prima di Cristo, agli allora nobili e consoli che: “omnis pecuniae, pecus est fundamentum“, vale a dire che ogni denaro, ogni forma di benessere sociale, di allora e di adesso – soprattutto per la Sardegna – derivi dalle pecore. Dopo l’intervento del pastore-imprenditore abruzzese Nunzio Marcelli da Anversa degli Abruzzi stavolta la solidarietà arriva dal Molise.
“Dietro quello che per molti potrebbe essere visto semplicemente come uno spreco di una risorsa alimentare, c’è, invece, un vero e proprio atto di coraggio, si potrebbe dire di altri tempi e magari forme. Il popolo Sardo, ci sta dando una vera e propria lezione di come si dovrebbe stare al mondo – per lo meno, quello veramente civilizzato e solidale – di come una categoria che non conosce orari e giorni di ferie, che custodisce il territorio, anzi, i territori delle aree più interne della nostra cara Italia, sia in grado di essere unita, combattiva, in nome di una cosa semplicissima come i nostri diritti. Diritto ad essere pastori, padri di famiglia. Diritto ad avere una dignità come lavoratori“.A prendere posizione sulla delicata questione è l’associazione molisana “Transumando“, che si occupa proprio di uomini ed animali, cammini e tratturi, esprime fermamente la propria solidarietà all’intero comparto del lattiero-caseario Sardo e italiano tutto.
“Il prezzo del latte inferiore a un euro al litro, è un’offesa, un affronto“, argomentano dal sodalizio molisano “Dietro c’è un padre di famiglia che dovrà decidere se pagare la retta universitaria al figlio oppure, rinunciare, per le bollette della luce, dell’acqua e il mangime per i propri animali. Tutto ciò è triste e riprovevole, oseremmo dire blasfemo. Uniti da questo invisibile cordone ombelicale ad uno dei popoli più eroici d’Italia, siamo pronti a combattere questa battaglia etica e morale perché, vivere di poco non significa essere poveri e in ogni caso, essere poveri non vuol dire essere in vendita a qualsiasi condizione.
Transumando è con voi, con tutti i pastori e i custodi di queste nostre belle realtà, ultimi baluardi di un mondo tramandatoci dai nostri nonni pulito e giusto, vicino e rispettoso. Auguriamo che, tutti questi sacrifici, possano essere ripagati e siamo fiduciosi che ciò avverrà al più presto. Viva i pastori, viva la Sardegna“.
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.