‘Molise Love Festival’, Domenico Lanciano candida le serenate molisane a patrimonio Unesco
Calabrese di origine, ho trascorso dal 1981 parecchio del mio tempo a conoscere e valorizzare la cultura molisana fino a promuovere e contribuire a realizzare nel 1983 la “Festa dei neo-maggiorenni”, nel 1984 la “Maratona Sannitica”, nel 1985 la “Associazione di Erotologia” (che ha realizzato il Convegno internazionale su Amore e Religione), il 14 febbraio 1986 la “Rassegna di Prose, Poesie e Lettere d’Amore”, nel 1989 la “Festa del Libro Molisano e della Comunicazione Sociale”, e così via, sarebbe troppo lungo in questo contesto continuare ad elencare. Basta solo ricordare la promozione nel 1993 e la conduzione ancora adesso dell’Università delle Generazioni.
Visitando numerosi borghi molisani, le comunità molisane di Canada ed Australia, ho notato che (come in ogni altro Paese del mondo) le tradizioni d’amore sono ancora tanto forti quanto sul punto di essere dimenticate dalle nuove generazioni. Probabilmente, se non si corre ai ripari, fra qualche decina di anni, rimarrà una eco lontana o approssimativa della grande ricchezza culturale. Certo, i giovani continueranno ad amare con nuove usanze, ma quelle antiche si perderanno nella pratica, anche se vari enti pubblici e privati cercano di custodirne la memoria, la documentazione, anche quella prodotta da numerosi e valenti ricercatori, etnografi, antropologi, sociologi e così via.
Tuttavia, non sarebbe certo vano pensare ad un Centro molisano che riesca a raccogliere, custodire e valorizzare tutto ciò che concerne le tradizioni popolari antiche e nuove. Sarebbe utile, bello ed attrattivo, ad esempio, realizzare un “Molise Love Festival” itinerante. Itinerante può significare che tale evento possa avvenire in qualsiasi paese molisano (e non) che intenda accoglierlo. Inoltre, itinerante può significare portare tale “festival” alle comunità molisane all’estero o nel resto d’Italia pure come momento per rinsaldare meglio i legami attraverso i sentimenti più emotivi che poi sono quelli che rafforzano di più tra suggestione ed identità.
Inoltre, non sarebbe vano che proprio dal Molise parta la proposta all’Unesco di far dichiarare la serenata “patrimonio dell’Umanità” visto e considerato che non c’è popolo che non ne abbia una e che non c’è persona che non abbia manifestato il proprio amore con musiche e canti palesi o criptati, fossero pure quelle del juke-box o del mangiadischi, di youtube o MP3 o di altra diavoleria futuristica. Intanto le serenate hanno pure un importante valore di ottima attrazione nell’offerta turistica di borghi e paesi, assieme ad altre tradizioni autentiche ed irripetibili.
Ma il “Molise Love Festival” (pure nel suo aspetto export) potrebbe attualizzarsi come catena di eventi multisettoriali che vanno dalla letteratura alla musica, dalla cinematografia all’archeologia, dalla sessuologia alla psicologia, dalla moda alla gastronomia, dalla cronaca (vedasi femminicidio) alla medicina più avveniristica, dal lavoro alla famiglia e via dicendo poiché l’amore ha di per sé stesso manifestazioni tali che coinvolgono tutti i settori della vita umana. Così, ci sono storie e canti d’amore legati alla transumanza, all’emigrazione, alle generazioni, persino alla interessante sperimentazione esistenziale (come stanno dimostrando, ad esempio, le giovani coppie).
L’importante, in simili casi, è comunque iniziare, poiché si nasce piccoli ma si può diventare grandi. Essenziale è essere veri. Sicuramente il “Molise Love Festival” avrà lunga vita se la sua direzione artistica saprà scegliere, assieme a quelli più universali, gli argomenti più attuali e coinvolgenti per far crescere la manifestazione ma pure il potere di attrazione di un evento che possa rilanciare quel Molise che torni a significare non soltanto per sé stesso ma per l’universo-mondo, coinvolgendo pure tutti i settori produttivi.
Le premesse ci sono. Ci vogliono adeguate risorse umane ed economiche e, soprattutto, tantissima passione per l’Amore in sé stesso e per la propria Terra. Soprattutto l’Amore per la propria Terra da portare in giro per il mondo con un “Molise Love Festival” esteso pure alle comunità molisane disseminate ovunque nel nostro pianeta. Questa è la sua più speciale lungimiranza e la più profetica missione da realizzare prima possibile.
Domenico Lanciano
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