Ospedale Agnone, incalza la protesta: mercoledì un sit-in davanti al ‘Caracciolo’
Un sit-in davanti all’ospedale Caracciolo di Agnone previsto per mercoledì 20 novembre, alle ore 11.00. Ad organizzarlo il Circolo Conversazione San Pio che ha chiamato a raccolta sindaci e associazioni. Un manifesto per sensibilizzare anche le popolazioni che hanno a cuore il divenire del presidio ospedaliero alto molisano. “La questione dell’Ospedale Caracciolo di Agnone – si legge nel manifesto – è nota e stranota: tutti abbiamo provato, chi in un modo e chi in un altro, a fermare la deriva che portava e sta portando alla chiusura di questo che era un fiore all’occhiello di tutto il Molise, non solo dell’Alto Molise“.
A livello locale, ci si è accapigliati e ci si accapiglia ancora, tra destra, centro, sinistra e altre tinte politiche dimenticando che, sia che al governo della Regione regnasse il centro-destra, sia che regnasse il centro-sinistra, il problema non è mai stato affrontato: è stato lasciato a sé stesso in modo che si sfarinasse nel tempo e determinasse la situazione della “Rana Bollita”, ossia assuefazione a uno stato di fatto irreversibile, come fosse una calamità naturale. Non è così. In Regione ci sono uomini che operano perché il privato prenda sopravvento su tutta la Sanità Pubblica Molisana e aspetta che si creino incertezze, divisioni, per inserirsi in modo cannibalesco tra di esse, per dividere e dominare la scena. Ora, almeno per quanto riguarda l’Alto Molise, occorre essere compatti e dare un forte segnale di comunanza, mettendo da parte posizioni ideologiche o di partito.
Per questo è bene che tutte le associazioni e i sindaci del territorio si ritrovino il 19 novembre alle ore 18.30 presso la sede del Circolo, per la sottoscrizione di un documento e una successiva manifestazione unitaria diretta a ottenere per Agnone e l’Alto Molise la dichiarazione di “Ospedale di area disagiata“. La dizione di ospedale di comunità sarebbe una sconfitta per tutto il territorio e una offesa per tutti coloro che hanno investito, con capitali, azioni ed opere, sull’ospedale San Francesco Caracciolo.
Se dovesse servire ed essere di aiuto, occorrerebbe by-passare la Regione, per noi inesistente, e rifarsi direttamente allo Stato che prenda in mano questa situazione a favore tutte le aree interne emarginate. E questo vale sia per la Sanità (il Caracciolo), sia per la viabilità (Istonia). Ma all’appello del Circolo San Pio risponderà qualcuno?. Lo scoramento è oramai in atto ed anche altre associazioni come Il Cittadino C’è hanno preso iniziative simili che non hanno dato i frutti sperati.
Vittorio Labanca
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