Una primavera per tutti, la riflessione di Cesira Donatelli
Naso all’insù, per non dire Nasa lassù! Plausi scroscianti, orgoglio manifesto. Evviva: “siamo su Marte”! E quindi?
E’ qualcosa di distante, che non sta né sanguinando, né piangendo, che non siede a tavola con la morte! Forse sul pianeta rosso vi sono cure, soluzioni alla fame, consigli per arrestare le pandemie? Se è così chiedo venia!
Perdonate l’insolenza, ma non posso non questionarmi al riguardo e pertanto condivido il dilemma: “potremmo mai essere in grado di dialogare con le eventuali forme di vita, tanto accreditate a Marte, se non siamo in grado di ostacolare, siccità, pandemie, sfruttamento e disuguaglianze, insieme a tutto lo sfacelo che ci abita e che ogni giorno ci viene somministrato come fosse rancio militare, nelle gavette lustrate da una simulata civiltà?
Non mi si dica che sono problemi irrisolvibili o esistenti da sempre, non mi si dica che fermando le navicelle non si apporterebbe nessuna trasfusione salvifica al pianeta terra, e quindi alla gente che dimora notte e giorno sulla faccia di questa terra.
Quando vi sono emergenze, e mi pare ve ne siano parecchie e di mondiali, si uniscono le forze e i forzieri. Servono i soldi e bisogna dare le priorità!
La globalizzazione è troppo impegnata a fare largo alle contraffazioni, agli aggiotaggi in borsa per dimostrare le sue capacità?
Si devono mettere le mani nel fango, tutto il resto è protagonismo, non di chi va su Marte, non di chi progetta la navicella, che sono vanti mondiali, ma delle Nazioni che ancora si illudono di essere “superiori, migliori, avanzate e sempre in competizione”, peccato che in questo contesto storico sono state sbugiardate, tutte, nessuna esclusa, neppure quelle che hanno le navicelle!
Ma nonostante ciò, le multinazionali continuano a decidere, le aziende che producono i vaccini devono essere due o tre, e il resto fermo ad attendere!
Perché non si abbia a dimenticare che il passato è guida e vangelo, riporto le parole di Arthur Mortimer, espresse alla fine di una riunione scientifica del 1942, allora serviva produrre penicillina senza se e senza ma! “Per la prima volta tutti quelli che saranno collegati alla produzione daranno la loro scienza, e il loro lavoro, senza alcuna intenzione personale, di guadagno o di ambizione…”.
Concetti troppo alti per un mondo che sa infrangere gli ultrasuoni. Esistono organizzazioni mondiali, G8, G20, G infiniti, per non dire G indecenti e non vi sono fra tutti,questi accreditati e stimati, soggetti umani dotati di attributi e di coscienze civili, le tanto osannate coscienze civili, tali da destinare, prima di tutto, i tanti milioni di euro o di dollari a quei campi latranti in Siria, tali da mettere molti e dico molti a produrre vaccini nella quantità necessaria e in tempi urgenti.
Mi chiedo a che serve l’Agenda 2030 e i suoi goal, che me ne faccio dei protocolli sull’inquinamento, chissà se ci diranno mai quanto inquina una capatina su Marte?!
A che serve l’organizzazione mondiale della sanità? Tanti centri di potere, impotenti davanti ad un respiro che cessa, ad una mano che non stringe più, ad una voce che scompare, ad un’anima, ancora narrante, a cui non spetta più nulla .
Impotenti o colpevoli? L’ago di questa bilancia mi propende verso il colpevoli! Eppure vi sono potenti che ostentano fede in un Dio, piuttosto che in un altro, sarebbe il caso si genuflettessero, un secondino e si confessassero.
Facile chiuderci in casa, semplice decidere chi può lavorare e chi no, riduttivo collocare la scuola davanti ad un monitor. Colpevole dire ad un bimbo che non si gioca, che non ci si allena, d’altronde si ritiene superfluo pure il ministero dello sport!
Nel mentre, si scorrazza sui cieli, anzi sopra le nuvole, nuvole affollate, viste le tante vittime innocenti, che ogni giorno vi transitano, le poche aziende che produco i vaccini, ci tengono per i cosiddetti “gioielli di famiglia”, come posso non pensare che siano in atto speculazioni?
Che geni, razionano i vaccini, anziché coinvolgere più aziende farmaceutiche nella produzione. Durante le guerre tutte le fabbriche convertono la produzione sfornando armamenti, la salute mondiale non ha la stessa valenza?
Adesso, visto che è passato un anno dall’inizio della pandemia e viste le ripercussioni in ogni settore e in ogni angolo di mondo, bisogna soprassedere da ogni altra forma di magnificenza, è d’obbligo cooperare comunemente e congiuntamente.
Una navicella in meno, tanto per fare un esempio, una terapia intensiva in più, un medico in più, un vaccino in più. Tutto possibile se i soldi si convogliano dove servono e non dove devono apparire. Sono certa che Marte saprà attenderci, e vorrà interfacciarsi con nazioni dignitose ed orgogliose in grado di garantire esistenze libere e in salute!
Finché da un dialogo fra bambini emergerà che uno ha il padre o la madre su Marte e l’altro ha il padre o la madre in attesa che si liberi una terapia intensiva avremmo tutti la coscienza sporca allo stesso modo!
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