Villa Scontrone in festa per i 100 anni di Gemma Di Domenico
Il sindaco Ileana Schipani dona una targa per l’importante traguardo. E la centenaria svela il “suo” segreto della longevità
Festa grande a Villa Scontrone, dove la signora Gemma Di Domenico ha raggiunto oggi lo straordinario traguardo dei cento anni. L’importante compleanno è stato salutato questa sera con una Santa Messa officiata da don Marco Wielgosz e con un ricevimento allestito al Centro Sociale e aperto a tutta la comunità.
Tanti i compaesani che hanno partecipato, anche solo per un abbraccio e un augurio a Gemma, che dal 2013, dopo la rottura del secondo femore, esce di casa soltanto in rare occasioni. All’evento è intervenuto anche il sindaco di Scontrone Ileana Schipani, che a nome dell’amministrazione comunale ha donato alla neo centenaria una targa celebrativa, accompagnata da un bouquet di fiori e una cornice con l’originale dell’atto di nascita. Nella dedica si legge: «A “Nonna” Gemma, esempio di forza e di tenacia, patrimonio di tradizioni e di valori autentici per tutta la comunità».
Nata a Villa Scontrone il 24 luglio 1919 dall’unione tra Battista e Luisa detta “Caretta”, Gemma è l’ultima di sei figli, tre dei quali emigrati negli Stati Uniti e in Venezuela. L’infanzia tra il primo dopoguerra e il ventennio fascista, la faticosa vita da contadina, le sofferenze patite durante la Seconda Guerra Mondiale nella quale perse un nipote e venne sfollata a Montenero Val Cocchiara. Nel 1950 il matrimonio con Tommaso Campana, originario di Barrea e tra gli operai che in quegli anni contribuirono alla costruzione della diga sul fiume Sangro.
A Barrea la coppia visse per tredici anni e qui nacquero i tre figli Loreta (1952), Giuseppe (1957) e Maria (1962). A maggio del 1963 il trasferimento, definitivo, a Villa Scontrone. Una vita non sempre facile, trascorsa tra i campi e la casa, dove ha cresciuto anche le nipoti, che le sono riconoscenti per l’educazione e gli insegnamenti ricevuti. Tanti i sacrifici per far studiare i figli e permettere loro di realizzarsi nella vita e nel lavoro.
Rimasta vedova nel 1990, da allora Gemma vive a casa della figlia Maria, stimato tecnico del laboratorio analisi all’Ospedale di Castel di Sangro, circondata dall’affetto dell’altra figlia Loreta (infermiera ora in quiescenza), dei generi Massimo Melone e Tonino Perfetti, di nove nipoti (Anna, Alessandra, Federica, Tommaso, Andrea, Martina, Cristina, Claudia e Carlotta) e sette pronipoti (Giovanni, Mattia, Elisa, Alberto, Salvatore, Maria e il piccolo Romeo, arrivato lo scorso 13 settembre). L’altro figlio Giuseppe, infermiere del 118 a Chieti, vive da anni a Francavilla al Mare.
Nonostante l’età veneranda, l’arzilla nonnina conserva ancora una invidiabile lucidità e tiene molto alla cura della sua persona. Assai devota, mantiene attiva la mente con letture: riviste settimanali, le “Massime Eterne” e il suo libro preferito “La puttana del tedesco“, romanzo dal titolo irreverente che racconta gli orrori della guerra e una bella storia d’amore, ambientato a Sulmona nel settembre del 1943. Meticolosa nel colorare, al punto che ripassa sulle sviste lasciate dai pronipoti nei disegni. Ancora cuce e ricama a mano. Guarda la tv e si informa sull’attualità tutti i giorni. Il suo programma preferito è il quiz cult di Rai 1 “L’Eredità” e si arrabbia quando suo genero cambia canale. Di tempra robusta e grande carisma, Gemma è ancora una guida e un riferimento per tutta la famiglia. Le figlie Maria e Loreta confidano scherzando «È ancora lei che comanda!».
«Da un paio di anni – spiega la nipote Cristina, che vive con lei – segue un’alimentazione “corretta”: pastina, carne bianca e altri cibi leggeri. Ma ogni tanto si concede qualche sgarro: polenta, lasagna, cannelloni, pasta con la panna».
Secondo un recente e fortunato studio, condotto lo scorso maggio dall’Università di Teramo, i centenari abruzzesi sono 503 e vivono principalmente nelle zone interne e in particolare in quattro aree contigue ai Parchi del Gran Sasso e della Majella e alla zona della Marsica. Un dato importante, che avvicina l’Abruzzo alla Sardegna, considerata la “blue zone” italiana, un’area dove la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Per trovare l’ultima centenaria prima di Gemma negli archivi comunali di Scontrone bisogna invece scorrere fino a due secoli fa. «Ad oggi – spiega la responsabile dell’Ufficio Anagrafe Giuseppina Di Domenico – sono 11 i residenti di età superiore ai 90 anni, mentre in 18 hanno tra gli 85 e gli 89 anni».
Tornando alla ricerca sui “Centenari”, l’Università di Teramo ha individuato nello “sdijuno” (il pranzo abbondante delle 11 del mattino, tipico della tradizione rurale abruzzese) l’elisir di lunga vita. Quando però chiediamo a Gemma quale sia il suo personalissimo segreto per arrivare a cento anni, la risposta è la più classica ma forse anche la più vera: «Fatti i fatti tuoi…».
La redazione di Teleaesse e chi scrive si congratulano con la signora Gemma e formulano a lei e ai suoi familiari i più sinceri e affettuosi auguri.
Vittorio Di Guilmi
Assessore del Comune di Scontrone
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