Coronavirus Capracotta, Paglione ad un passo da provvedimenti restrittivi
E’ un grido di disperazione quello che lancia sul social il sindaco di Capracotta Candido Paglione. Come tanti altri sindaci in prima linea a fronteggiare la gravissima emergenza, affidandosi a tutte le forze disponibili. Gli ultimi contagi registrati all’Istituto Neuromed di Pozzilli lo hanno particolarmente turbato. Ed è disposto a tutto pur di mettere in sicurezza la sua Capracotta.
Secondo indiscrezioni sembra che sia decisamente intenzionato a siglare provvedimenti restrittivi se la situazione dovesse volgere al peggio. E chi lo conosce sa che non esiterebbe un istante.
“Purtroppo – scrive Paglione – anche la provincia di Isernia comincia a registrare i primi casi di infezione da coronavirus. E cresce la nostra preoccupazione, perché diventa sempre più difficile proteggerci dal contagio. In modo particolare, la presenza di ben 9 contagiati nella Neuromed di Pozzilli è motivo di apprensione anche per la nostra popolazione. La vicinanza con Pozzilli, i rapporti della nostra comunità con l’importante Istituto di Neuroscienze, impone in questo momento l’assunzione di comportamenti ancora più seri e rigorosi se vogliamo salvaguardare Capracotta da questa terribile infezione.
Per questo motivo rivolgo ancora una volta un accorato appello a tutti a rimanere a casa e ad evitare ogni spostamento – anche a piedi – e a fare lo sforzo di rinviare tutto ciò che è umanamente possibile rinviare, anche azzerando i contatti diretti. In particolare, mi rivolgo a tutti quelli che nei giorni scorsi abbiano potuto avere contatti diretti e indiretti con l’Istituto di Pozzilli a segnalarlo alla ASReM e al Comune e a fare lo sforzo di mettersi in quarantena volontaria. Non dobbiamo nascondere nulla e non serve fare gli eroi.
E’ importante, invece, ricostruire gli spostamenti effettuati negli ultimi giorni e gli eventuali contatti avuti, ne vale del futuro della nostra comunità. Difendiamoci e così difenderemo Capracotta. Questo è il tempo della responsabilità. Non c’è tempo da perdere, perché il coronavirus corre più veloce di noi!“.
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