Passeggiata nella storia a Capracotta, escursione C.A.I.: sul sentiero della libertà
Un paese distrutto, un’esecuzione barbara e una memoria da tenere viva: sono gli ingredienti della “Passeggiata nella storia” un’iniziativa organizzata dal Comune, dalla Pro-loco e dal Club Alpino Italiano, giunta alla seconda edizione. Anche a Capracotta, negli ultimi mesi del 1943, la storia colpì infatti in maniera dura. E a farne le spese fu la popolazione. Gli eventi ebbero anche un epilogo ancora più terribile: la barbara esecuzione dei fratelli Rodolfo e Gasperino Fiadino.
Da quei giorni tremendi sono trascorsi 76 anni e, soprattutto i più giovani, che non hanno ricordi diretti, tendono a dimenticare: da qui la “passeggiata nella storia” che punta a ripercorrere i luoghi attraversati dai prigionieri in fuga dal campo di Sulmona verso la libertà per raggiungere gli alleati sul Trigno, attraversando il Sangro e l’Alto Molise.
Quei fatti sono raccontati nel libro: “The way out”, tradotto in italiano con il titolo “Libertà sulla Maiella”, scritto da Uys Krige, ufficiale Sudafricano e corrispondente di guerra delle truppe inglesi, che era anche uno dei prigionieri in fuga.
“Guarda – mi disse accalorandosi – ho preso di mira quelle stelle lassù. Capracotta giace proprio sotto di esse. So dove vado e ti ci porterò prima dell’alba!“
E proprio partendo dalle accurate descrizioni riportate nel libro di Krige, alcuni capracottesi tra cui l’ingegner Sebastiano Conti (foto),hanno potuto ricostruire l’itinerario percorso nell’autunno del 1943 dai prigionieri. Che è lo stesso attraversato domenica prossima, 20 ottobre 2019.
Si parte alle 9 da largo dei Sartori. Dopo la pineta di San Giovanni si raggiunge prima la località “Colle Cornacchia” – e salendo si potrà osservare lo stesso paesaggio descritto nel libro, cioè la vallata del Sangro con lo sfondo della Maiella, il Guado di Coccia, la zona di Gamberale, Castel del Giudice, il fiume Sangro, la “casa colonica bianca e immobile” (probabilmente la ex masseria Campanelli), il fitto bosco della Difesa, la tortuosa strada dove il fuggitivo scrive di aver visto le luci dei mezzi militari tedeschi che scendevano verso il Sangro, e i grossi massi della parete di colle Cornacchia.
Si prosegue poi verso Prato Gentile per arrivare al Giardino della Flora Appenninica dove si potrà consumare un pranzo al sacco. La durata della passeggiata è stimabile in tre ore, per un percorso adatto anche ai meno esperti.
Si raccomanda, comunque, un abbigliamento idoneo.
«Vogliamo fare di questo appuntamento una tappa fissa del nostro autunno – dice il sindaco di Capracotta Candido Paglione invitando tutti gli interessati alla passeggiata di domenica – Coltivare la memoria è opera doverosa e meritoria. Anche se oggi in Italia e in Europa sembra spirare un vento leggermente diverso rispetto al recente passato, contro i totalitarismi la guardia non va mai abbassata. Dunque ricordare è cosa sacrosanta. Farlo in un modo che consente anche la valorizzazione del nostro paesaggio ci sembra cosa ancora più apprezzabile».
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