Franco Coccopalmeri entra nel Museo del Giocattolo con la sua creatura “Bàami”
Un padre, un figlio, un pallone. È il tema del gioco a caratterizzare il gioiello dedicato alla festa del papà, da ieri in mostra permanente al Museo del Giocattolo di Perugia. L’opera di Franco Coccopalmeri completa idealmente il binomio iniziato cinque anni fa con Amore, gioiello dedicato al rapporto tra madre e figli e presentato al Parco Quasimodo di Roccalumera, in Sicilia.
“È un rito nella crescita di ogni bimbo e di ogni bimba” ha dichiarato Coccopalmeri “imparare un gioco con la presenza del papà, magari con una palla, lanciarla, fare gol. E una piccola creatura, che non sa ancora tutte le parole e non conosce il verbo insegnare, dice a suo papà «imparami!». A quella tenera età, quando non articola ancora bene i suoni, la pronuncia così: «Bàami!» Sono felice che da oggi questo gioiello sia esposto in un museo meraviglioso e pregevole per la ricchezza della sua collezione“.
Il museo del giocattolo di Perugia espone più di duemila pezzi datati da fine Settecento agli anni ’80 dello scorso secolo.
“Da oltre trent’anni” ha spiegato il direttore Luciano Zeetti “svolgiamo attività didattica e pedagogica non soltanto con l’esposizione della collezione, ma affiancando alle visite guidate per scolaresche e gruppi di ogni tipo, una variegata offerta di laboratori e spettacoli. Alla base di tutto c’è la voglia di condivisione e di trasmettere la passione per il gioco e i giocattoli, intesi anche come scrigno della memoria e specchio della storia“.
“Abbiamo accolto con molto piacere questo splendido gioiello” ha aggiunto Giulia Zeetti “perché ci ritroviamo in ciò che rappresenta: un cerchio, simbolo del mondo e del gioco, che racchiude un padre che gioca con il figlio. Il gioco mette in contatto le generazioni, ponendole sullo stesso piano, diverte, appassiona e aziona la fantasia“.
“I giocattoli hanno avuto un ruolo importante nella mia famiglia” ha concluso Coccopalmeri “a cominciare da mio nonno che ne ha fatto un’attività a cui mi sono appassionato anche io. Perciò sono stato sempre a contatto con questo mondo e ne custodisco ricordi straordinari“.
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