Cani avvelenati sulla ‘Piana Santa Liberata’, la disperazione di un pensionato
Orribile morte per due cagnette trovate senza vita nei pressi della Piana di Santa Liberata. La responsabilità è da individuare, quasi certamente, nella mano scellerata di qualche imbecille senza cuore che – presumibilmente – avrebbe buttato dei bocconi avvelenati in quella zona, forse disturbato dalla presenza degli animali che non davano affatto fastidio; neanche a tutte quelle persone che quotidianamente passeggiano a piedi o in bicicletta in quell’area.
A raccontarlo a TeleAesse, disperato, è un pensionato N.C. di Castel di Sangro, innamorato degli animali al punto tale di avere adottato diversi randagi in giro per il paese, provvedendo a portargli del cibo ogni giorno. L’uomo si era prefissato di far sterilizzare entrambi i cani da un veterinario – ovviamente spendendo denaro – al fine di ottimizzare la qualità delle loro vite.
Alla cagnetta che si faceva di più avvicinare era già riuscito nell’impresa, all’altra, proprio questa mattina un sanitario dell’Asl di Castel di Sangro – secondo il racconto – avrebbe dovuto praticargli l’iniezione con l’apposito fucile ad aria compressa. L’amara sorpresa però è arrivata proprio oggi nel fare la consueta visita alle due cagnette. Una l’aveva simpaticamente chiamata ‘Cecirenella’. “Non ci sono parole esprimibili civilmente ma solo tanta disperazione” – ha commentato basito.
Come non credergli?
Quel delinquente che ha commesso il grave gesto, oltre ad aver commesso un reato, non sa e forse non saprà mai che il pensionato ha perso una parte della sua vita: neanche la neve dell’inverno scorso gli aveva impedito di dare conforto a queste due “amichette” speciali.
Sul luogo in cui sono stati ritrovati i cani (uno in stato avanzato di decomposizione) sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro ed un veterinario dell’Asl. Dalla prima ricognizione eseguita dal sanitario – da accertare ulteriormente attraverso gli esami tossicologici che saranno eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico d’Isernia – si ipotizza che il decesso possa essere stato causato, appunto, dall’avvelenamento. Sarà l’ispezione autoptica, disposta dall’Asl castellana, sulla cagnetta non ancora decomposta a stabilire con esattezza la tragica fine dei due animali.
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