Castel di Sangro, Angelo Caruso consegna le chiavi della città al “Popolo Azzurro” del Napoli
Il legame tra la città di Castel di Sangro e la SSC Napoli si cementifica in modo indissolubile. Il sindaco Angelo Caruso, nel pieno delle sue facoltà, ha deciso di conferire la più alta onorificenza che un’amministrazione comunale possa concedere ad un privato cittadino.
È di pochi minuti fa la notizia che il primo cittadino di Castel di Sangro ha ufficialmente emanato l’editto “ius edicendi” per la forgiatura delle chiavi della città per opera e maestria del fucinatore per eccellenza del capoluogo sangrino, il mastro del ferro Tonino Gentile in arte Tozzone.
Con la consegna delle chiavi della città al “Popolo Azzurro” del Napoli, il comune stringe un accordo tacito per uno sviluppo verticale del proprio territorio, concedendo al Super Presidente De Laurentiis la possibilità di entrare ed uscire nel comune di Castel di Sangro, dove svolge il ritiro del suo Napoli, a suo totale compiacimento.
La realizzazione grafica del manufatto ferroso commissionato a Tozzone, è stata curata ed idealizzato dall’Arch. Mario Rainaldi, inseparabile uomo di fiducia del primo cittadino Caruso. L’icona posta al centro della canna della chiave, racchiude gli elementi cardine del territorio di Castel di Sangro: lo sport, le montagne e il suo fiume ricco di trote autoctone.
Intanto la popolazione si interroga se una scelta simile sia dettata da una vera e propria strategia turistico imprenditoriale oppure frutto di un’idea spregiudicata per incamerare i soldi dell’imprenditore cinematografico, sanando una probabile difficoltà finanziaria legata al ritiro del Napoli. Un grattacapo da far perdere i capelli (per chi ne ha ancora).
Tuttavia il Sindaco viaggia veloce lungo la strada ferrata aggrappato alla sua nuova locomotiva a vapore 835-258 trascinando Castel di Sangro lungo i sentieri azzurri di Casa Napoli, tanto da elettrizzare l’ambiente e la tifoseria napoletana locale.
Schiere di tifosi della prima ora del glorioso Napoli (stimate in poche unità resistenti) si fondono con i nuovi sostenitori al grido di “3 scudetti per me”. Alcuni elementi del neo costituito gruppo, gongolando per i risultati calcistici del Napoli nella vana speranza di beneficiare di un lauto pasto riservato esclusivamente all’entourage del Sindaco, a base di gamberi e trote del fiume Sangro, pare stiano masticando ancora il vetusto cuoio di un Tango ormai logorato dall’uso durante le partite sui campi in terra battuta.
E mentre la piscina comunale prosegue il suo completamento prossimo all’apertura, pronta ad accogliere i castellani con le sue chiare fresche et dolci acque, il vecchio gendarme rivoltoso dal berretto alla Ernani, rincorre con la sua trombetta ottonata i sogni di gloria, ormai falliti, stringendo nella mano le targhette stampate anni or sono per il Museo Civico Cittadino.
Ma il principe del foro con la fascia di vicepresidente dell’UPI nazionale cammina lungo una strada piena di successi; dagli scranni dell’Assise Civica, neo intitolata a Luciano De Feo, qualcuno si solleva con il pugno verso il cielo; una voce echeggia dai megafoni delle torrette situate nei P.O.W africani, mentre risuona nel sottofondo la canzone iconica “faccetta nera”.
W la Libertà
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