Castel di Sangro, duecentoquindici i procedimenti discussi nel 2017 dal Giudice di Pace
Il 2017 si chiude con numeri di assoluto rilievo per l’Ufficio del Giudice di Castel di Sangro. I numeri danno ragione a coloro che hanno creduto e voluto con tutte le forze che il presidio di giustizia tornasse in vita. Un merito da attestare, senza se e senza ma, alla tenacia ma soprattutto all’impegno profuso dai politici locali: il consigliere comunale, Andrea Liberatore ed il sindaco Angelo Caruso.
“Un’intuizione più che fondata per quanto si è potuto constatare nel corso del primo anno di attività e per le nuove prospettive che avrà lo stesso presidio di giustizia. Commenta a TeleAesse, Caruso. “Con i dati alla mano dello scorso anno (2 gennaio – 31 dicembre) scopriamo che centottantaquattro sono state le iscrizioni al ruolo generale degli affari civili e trentuno le iscrizioni al ruolo generale degli affari penali. Un plauso va senz’altro riconosciuto al personale in servizio: Marcello Buzzelli, Iole Balzano, Cristiana Ruffini, Massimo Liberatore e Brigida Puorto“.
Sulla questione esprime il suo compiacimento anche l’avvocato Christian Rucci: “Desidero ringraziare, a nome dell’intero Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona, tutti coloro, cittadini, Enti e Istituzioni, che hanno consentito la riapertura degli uffici giudiziari del Giudice di Pace di Castel di Sangro, così restituendo al territorio un presidio di giustizia e di legalità irrinunciabile, e che hanno lavorato, lavorano e ancora lavoreranno per garantire la efficienza e la qualità di un servizio fondamentale per i cittadini del comprensorio alto sangrino. L’intero sistema giudiziario che fa capo al Tribunale di Sulmona vive oggi momenti di grande difficoltà in ragione della imminente soppressione dei cd.
Tribunali minori, e il rispristino del Giudice di Pace di Castel di Sangro, insieme ai risultati così prodotti – aggiunge Rucci – ben rappresenta la necessità e l’urgenza di scongiurare definitivamente il pericolo della soppressione, nella economia di un territorio tanto esteso che registra una crescita costante della domanda di Giustizia. Esprimo quindi profonda gratitudine a chi ha profuso impegno ed energie a beneficio del territorio e della Giustizia”.
A tal riguardo – conclude Angelo Caruso – va evidenziato che il processo di riforma contemplato nel decreto legislativo n. 116/2017, introduce una serie di nuove competenze per il giudice di pace, prevedendo la funzione conciliativa in materia civile, nel rispetto delle disposizioni dei codici di procedura civile e penale e delle leggi speciali. Dunque, ai giudici di pace saranno delegate nuove competenze in materia civile, che si aggiungono a quelle già rientranti nella loro giurisdizione o ne ampliano il valore”.
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