Castel di Sangro, festa di 40 anni: elogio alla bellezza
Penso all’inesorabile passare del tempo, provo ad immaginare come il nostro aspetto muterà agli occhi degli altri. Una domanda che a 20 anni neppure ti poni, ma quando stai per incontrare 70 tuoi coetanei alla veneranda età di 40 anni, allora quella domanda te la poni.
Inizio a fantasticare, provando a deformare con la mente l’aspetto di quei graziosi fanciulli di 20 anni, modificando il loro aspetto come se stessi lavorando con photoshop, ispissendo le rughe, aggiungendo una consistente chioma bianca e, inevitabilmente, togliendo qualche centimetro di capelli sulle ossute teste dei compagni di classe.
Ci ridi sopra in modo sarcastico, perché guardandomi allo specchio penso di notare solo un filo di pancetta in più sul ventre, nascosta magistralmente con una camicia performante sul tuo dorso.
“Devo dire che sto proprio bene”, ma probabilmente è solo l’immagine riflessa nella mia mente, piuttosto che quella dello specchio. Arrivi al parcheggio del ristorante Le Vele a Castel di Sangro e già noti un capannello di amici pronti ad accoglierti, i compagni di una vita. Non passa neppure il tempo di un saluto che ti ritrovi tutti li, vicino a te, e resto sorpreso nel notare come la bellezza di quei ragazzi sia sbocciata proprio come la mutazione di una crisalide in farfalla.
Donne e uomini dall’aspetto incantevole, migliorati nel tempo proprio come il migliore dei vini lasciato a raffinare nelle Tonneau di Bourgogne.
Di quale alchimia vi nutrite? Sfilano lungo la sala come se vi fosse una passerella invisibile, con naturalezza senza nessuna costrizione, ignari del mio sguardo adagiato su di loro mentre ne tesso le lodi. Ne resto ammaliato. Qualcuno si accorge del mio sguardo assente chiedendomi se stessi bene “perché hai una faccia”. “Sto meravigliosamente bene” rispondo, e quella breve conversazione mi riporta con i piedi per terra, perché fino a quel momento ero adagiato su una nuvola e fluttuavo a mezz’aria.
Quanto fascino sprigionano questi giovani 40enni, perché siete così affascinanti? Non dovreste essere simili a barili che ruzzolano giu per un pendio? Una generazione forgiata e plasmata ad immagine degli angeli, perché “ragazzi” belli come quelli che ho visto ieri sera, ne ho visti davvero pochi.
Michele Di Franco
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