Castel di Sangro – Incontro con l’assessore Verì, Dell’Erede sminuisce i consiglieri di maggioranza: “E’ una riunione predeterminata”
Il presidio ospedaliero ancora una volta è al centro di una discussione accesa tra i consiglieri comunali di Castel di Sangro, come è emerso nell’ultima seduta dell’assise civica. La diatriba continua a distanza dopo la comunicazione diramata dal presidente del consiglio comunale Michela D’Amico sull’incontro fissato lunedì prossimo, presso la sede del consiglio regionale, proprio per discutere sull’argomento in questione.
“Bisogna ancora una volta registrare una errata attribuzione della paternità dell’iniziativa. L’incontro del 24 con l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, era già previsto quale riunione del comitato dei sindaci, dal momento che l’assessore sta opportunamente incontrando i sindaci dell’intera Regione per la riorganizzazione della rete ospedaliera“, precisa il consigliere di opposizione Raffaella Dell’Erede.
“D’altra parte, – continua Dell’Erede – se ad organizzare un incontro così importante fosse stato il nostro Comune, andava organizzato per tempo dandone informazione secondo i termini di legge e non 48 ore prima. Infatti, è stata fatta debita pubblicità preventiva a inaugurazioni varie alle quali sono stati invitati i rappresentanti regionali. Per la sanità…48 ore prima e non considerando nei termini di legge una richiesta del 27 febbraio 2019. Inoltre, poteva essere organizzato in Alto Sangro alla presenza dei diretti interessati“.
Il 27 febbraio scorso, infatti, il gruppo di opposizione ha chiesto un consiglio straordinario per discutere la delicata situazione sanitaria del territorio, invitando i referenti regionali, “ma dalla maggioranza – puntualizza il consigliere di opposizione – non è stata data alcuna risposta. Nel consiglio comunale del 14 giugno scorso, si è appreso di incontri “in solitaria” da parte di alcuni membri della maggioranza con l’Assessore, non ritenendo di dover comunicare al consiglio e alla collettività quanto stava avvenendo“.
Dell’Erede nel corso dell’ultima assise civica ha rimproverato ad alcuni membri della maggioranza un’arroganza nei modi e nelle forme e una mancanza di volontà a confrontarsi che non giova assolutamente alla collettività “che merita, invece, un consiglio comunale compatto sui grandi temi, con atti scritti che ne registrino la volontà a beneficio dell’intera collettività e da proporre per un confronto alle autorità regionali. Allo stato attuale il consiglio comunale appare, invece, una palestra dove mostrare i muscoli vocali per ambizioni personali o pre-elettorali“.
In quell’occasione ha annunciato che non parteciperà più ad alcun consiglio comunale se non verrà convocata una seduta aperta alla popolazione e invitando i rappresentanti regionali.
“Da un consiglio così fatto – prosegue – dovrebbe uscire un atto formale e unanime da condividere con i rappresentanti regionali per valutarne la fattibilità. Così accadde quando si ottenne l’ospedale di zona disagiata, dopo numerose richieste di incontro da parte dell’opposizione e dopo l’istituzione di una commissione sanità che ci si guarda bene dal voler convocare. Da aggiungere che sanità significa ospedale ma anche distretto e medicina territoriale, da non sottovalutare assolutamente. Così accadde quando si ottenne l’ospedale di zona disagiata, dopo numerose richieste di incontro da parte dell’opposizione e dopo l’istituzione di una commissione sanità che ci si guarda bene dal voler convocare“.
Dell’Erede incalza il gruppo di maggioranza. “A quanto pare sono state fatte delle proposte all’assessore prescindendo totalmente dal consiglio; proposte fuori contesto dal momento che è stata richiesta per l’ospedale una struttura complessa, quando non riusciamo a garantire neppure il personale previsto per l’ospedale di zona disagiata. Nel passato recente, perfino la stabilizzazione di alcune unità mediche – da me sottolineata – è stata stigmatizzata come utopia preferendo spendere molti soldi per avere medici “a gettone” che poi non possono operare proprio perché mancano servizi strutturali. Intanto bisogna dunque intervenire su quello che esiste, rafforzando e potenziando quanto previsto in pianta organica e che attualmente manca. Poi fare un “salto” di qualità in maniera da renderlo effettivamente realizzabile. Posizioni diverse sono molto pericolose.
D’altra parte – conclude – la nuova mappa degli ospedali abruzzesi slitterà oltre il previsto 10 luglio giacché mancano due dirigenti asl, uno dei quali è il nostro. Sarà tutto da definire nel prossimo autunno. Questa del 24 giugno prossimo quindi, è una riunione predeterminata così come si sta facendo, a turno, per tutti i presidi ospedalieri regionali. Nulla di nuovo, dunque, e ancora la mistificazione che impera“.
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