Castel di Sangro, moria di trote sul fiume Sangro: danni procurati dal livello d’acqua
A cosa è servito preservare dal degrado il Sangro, grazie ad un’eccellente opera di riqualificazione, se poi la preziosa fauna ittica viene lasciata uccidere dalla deprecabile gestione del flusso idrico, per giunta su un’asta di fiume di elevato interesse naturalistico, ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise?
Sono in molti a chiederselo in questi giorni anche tra i turisti, i quali hanno assistito ad uno spettacolo indecoroso sulle sponde del fiume Sangro, una volta considerato il regno della pesca. Un biglietto da visita vergognoso per l’Abruzzo e l’Alto Sangro. In queste ore si registra una moria incalcolabile di trote fario autoctone dentro al canale dove l’acqua dovrebbe scorrere in abbondanza tra Villa Scontrone e Castel di Sangro.
Una situazione che va risolta in fretta, senza esitazioni, segnalata tantissime volte dall’ Associazione dei pescatori locale e, in ultimo, oggetto di una diffida del Comune di Castel di Sangro all’ente gestore dell’elettricità, autore di questo scempio ambientale. Il sindaco Caruso vuole andare fino in fondo e far accertare tutte le responsabilità del caso all’autorità giudiziaria. Nel frattempo il primo cittadino ha inviato un’altra denuncia corredata di materiale fotografico in cui si evincono i gravissimi danni subiti dalla fauna ittica.
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