Castel di Sangro, “odore” di camorra e si infiamma la discussione. Botta e risposta tra Scioli e Pallotta
L’interrogativo è inquietante, come può il Comune di Castel di Sangro fare affari con “presunti” affiliati alla camorra? A lanciarlo su un gruppo locale di Fb è Erminia Scioli, iscritta al Circolo Pd di Castel di Sangro. La preoccupazione della cittadina sta nel vedere aggiudicata una gara d’appalto ad una ditta – secondo indagini della magistratura – in odore di camorra. Clicca QUI
“L’amministrazione uscente si appresta a firmare (il 20 aprile) un contratto per l’affidamento di manutenzione dell’impianto – scrive la Scioli – di pubblica illuminazione alla CPL Concordia, cooperativa sotto inchiesta per camorra e corruzione. Il contratto vincola Castel di Sangro per 20 anni, al costo di circa 2 milioni di euro, ad una impresa venuta alla ribalta delle cronache per presunti tangenti versate agli amministratori locali.
Io penso che la nostra città non può essere legata a società che hanno comportamenti spregiudicati ed i cui manager sono arrestati o sotto inchiesta. Leggo sui giornali che “il sistema illecito di CPL Concordia è caratterizzato da una gestione patologica dei rapporti intrattenuti con le amministrazioni locali” e che, nel mirino degli inquirente, ci sono oltre 200 contratti sospetti.
Non so se qui da noi ci siano politici “facilitatori” di Concordia ma vorrei che ciò fosse escluso con certezza!
Ritengo che affidarsi a questa azienda, oggi, sia una scelta incauta e pericolosa. Per questi motivi è necessario che l’assessore che ha intrattenuto i rapporti con la cooperativa chiarisca, carte alla mano, perplessità che non sono soltanto mie, e dimostri che con le istituzioni locali non ci sono relazioni “patologiche” ma solo benefici e vantaggi per noi cittadini”
A distanza di qualche giorno arriva la risposta dell’assessore Giuliano Pallotta (foto copertina) per il tramite della nostra testata giornalistica. “Cara dott.ssa Scioli, con l’intenzione di chiarire ogni aspetto concernente i rapporti tra questa amministrazione e la società CPL Concordia, sorvolando sul manifesto ed inquietante tentativo teso ad adombrare sospetti sull’operato e l’agire degli amministratori comunali di Castel di Sangro, soprattutto al fine di non alimentare nessuna forma di polemica elettorale nei riguardi di chi non ha alcun ruolo politico ed in questo senso fatica ad averne uno, il sottoscritto intende precisare quanto segue.
La società CPL Concordia, con nota del 16 gennaio 2014, in qualità di esco-promotore, avanzava richiesta relativa alla gestione del servizio di pubblica illuminazione; con deliberazione consiliare n.8 del 2014 la proposta veniva approvata dall’intera assise civica all’ unanimità e si statuiva l’ esperimento della procedura ad evidenza pubblica; tanto nel liturgico ossequio delle disposizioni codicistiche vigenti in materia.
In data 24 settembre 2014 veniva pubblicato il bando relativo all’affidamento in concessione del servizio di gestione integrata degli impianti di pubblica illuminazione; a seguito di tanto la sunnominata società è risultata aggiudicataria dell’appalto.
Nello specifico la proposta di Cpl Concordia si esaurisce in un investimento di 900.000,00 euro riguardanti la sostituzione dei circa 1300 corpi illuminanti esistenti con altri a tecnologia LED, l’ ammodernamento e l’ interramento delle linee e dei quadri elettrici già esistenti e la formazione di tre zone wifi gratuite.
Inoltre è prevista l’ installazione di regolatori di flusso punto punto che, grazie al sistema di telecontrollo, consentiranno, attraverso un computer remoto, di essere informati sui dati di funzionamento oltre che sugli eventuali guasti sia delle apparecchiature che delle reti distributive, così da garantire celerità in caso di necessari interventi manutentivi o ripristinatori. Infine il progetto prevede l’installazione di alcune telecamere per la videosorveglianza e particolare attenzione è stata rivolta all’illuminazione artistica che interesserà Piazza Plebiscito, la Basilica e Palazzo De Petra.
Occorre inoltre sottolineare come la procedura in esame determinerà un risparmio stimato in euro 70.000 ( diconsi euro settantamila/00). Non può essere sottaciuto infine un aspetto di colore e ormai noto a tutti; non sono certamente gli amministratori di Castel di Sangro quelli che hanno avuto con gli organi apicali della società in questione rapporti di natura ambigua e meno che istituzionali, posto che è evidente come altri soggetti di ben altra caratura, profilo e rilievo, hanno intessuto (o così almeno pare secondo indiscrezioni di carattere massmediatico) relazioni, scambi e proficui (solo per loro) rapporti non sempre cristallini e politicamente opportuni.
Quei soggetti che, insomma, hanno particolare confidenza logistica e sentimentale con Via delle Botteghe Oscure; non sfuggirà a nessuno come la toponomastica riferita sia più cara a Lei che per prima ha scritto e non a chi, in questa sede, è costretto a rispondere.
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