Castel di Sangro, si conclude la personale di Lina Boffa
Si chiude oggi alle ore 19 la mostra dell’artista campana Lina Boffa. Inaugurata sabato 8 luglio, presso La Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro. La personale di incisione itinerante, è stata ospitata lo scorso anno nei locali delle Scuderie di Villa Favorita a Ercolano (Na).
Notevole è stato il successo della mostra anche quest’anno, presentata ancora una volta dalla dott.ssa Tucci storico d’arte napoletano. Lina Boffa, artista sannita che a soli 18 anni ha lasciato le sue terre per recarsi a Napoli e successivamente per approfondire il suo operato si è trasferita a Roma e poi a Firenze.
La pinacoteca accoglie per la prima volta un esposizione di incisioni, lavori che godono di un’autonomia e di un grado di libertà particolari anche rispetto la stessa disciplina e che si confermano parte integrante e irrinunciabile dell’opera dell’artista. La pinacoteca Patiniana ha di sua proprietà più di 40 incisioni originali dell’artista partenopeo Salvator Rosa.
L’evento ha avuto come scopo quello di evidenziare gli aspetti legati alla grafica dell’incisione come genere innovativo, permettendo al fruitore contemporaneo di ricostruire, anche dal punto di vista tecnico, il filo conduttore che si illustra dall’incisione classica a quella contemporanea sperimentale. Un incontro e riallaccio tra il grande artista del ‘600 Salvator Rosa, il quale fu uno dei primi a cimentarsi nella tecnica dell’acquaforte, e seppe sfruttarne al massimo le possibilità espressive, e un’artista contemporanea Sannita, napoletana di adozione, altrettanto versatile e senza limiti.
Il percorso espositivo ha accolto oltre 50 incisioni che, come suggerisce il titolo della mostra, Dentro il Segno presentano tipologie e funzioni differenti: esse, infatti, non sono strettamente “progettuali, bensì disegni intesi come pratica alla base del processo creativo che conduce alla concepimento di un’idea o come mezzo per trasmettere messaggi e segni in cui è esplicito il riferimento alla tecnica incisoria come campo di indagine e di sperimentazione.
Alcune opere realizzate in quasi trentanni di lavoro che presentano segni autonomi. Incidere è per Lina un termine che spazia dalla parola all’immagine, al pensiero; è l’iconografia e il percorso che egli traccia sempre nel suo operare. Segni che richiamano anche un certa alchimia fantastica, disegni composti sia da pieni sia da vuoti, da peso e da leggerezza, da positivo e da negativo, da spazio e da non spazio, e, perciò, ambivalenti.
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