Castel di Sangro, Tribunale del malato e V.A.S. protestano contro i vertici dell’Asl 1
Carta e penna, Domenico Caruso solleva due questioni molto importanti per la comunità sangrina. E lo fa nella duplice veste di responsabile locale del Tribunale per il diritto dei malati e come Capogruppo dell’Associazione Volontari Sangue.
Con una nota inviata al direttore generale Asl 1 (L’aquila – Avezzano – Sulmona) Rinaldo Tordera; al Sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso; al direttore sanitario del presidio ospedaliero Maurizio Masciulli, protesta ed esprime preoccupazione per la scarsa attenzione, nonostante i solleciti, chiedendo l’eliminazione della barriera architettonica all’ingresso dell’ospedale che impedisce ogni giorno l’accesso ai diversamente abili e quindi a tutti quei soggetti con ridotta o impedita capacità motoria. Una vergognosa inadempienza, oltretutto disciplinata da una norma imposta dalla Legge 13/1989. C’è da chiedersi: perché non aver fatto rientrare questa necessità imprescindibile nel calderone dei lavori milionari eseguiti al nosocomio?
Un’altra segnalazione degna di grande considerazione è concentrata sulla scalinata di accesso all’ospedale – in corrispondenza del parcheggio – che si presenta in condizioni di completo dissesto. A parere di Caruso “costituirebbe pericolo per i fruitori“.
Nella lettera, indirizzata anche a Luigi Dell’Orso, responsabile del Centro raccolta sangue a l’Aquila ed al presidente del V.A.S. Flaviano Zaini, il presidente del Tdm sollecita lo snellimento dell’iter burocratico per favorire la donazione di sangue in Alto Sangro. Dopo aver appreso dagli organi di stampa della nascita del Comitato di partecipazione per l’attività trasfusionale, Caruso ricorda ai vertici aziendali che a giugno dello scorso anno il Commisario Ad Acta ha riconosciuto la validità del Centro di raccolta già esistente in zona denominandolo Unità di Raccolta Fissa .
Le Associazione presenti nel comprensorio (Vas, Avis e Cri) spiega Caruso: “Raggruppano circa 300 volontari che in maniera continuativa donano sangue, sebbene le ristrettezze del servizio degli orari penalizzino tanti volontari a compiere il gesto di solidarietà”. La classica storia inspiegabile dal sapore tutto italiano che a quanto pare non interessa praticamente a nessuno. Ma il responsabile del Vas Alto Sangro torna alla carica per l’ennesima volta: “E’ auspicabile che l’Azienda sanitaria disponga un provvedimento urgente per non far perdere centinaia di donazioni”. Utilissime a salvare tante vite umane.
La domanda è indirizzata ai vertici dell’Asl 1: non sarebbe il caso di darvi una mossa?
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