Castel di Sangro, truffa ad un anziano: arrestate due donne
Nei giorni scorsi i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castel di Sangro, coadiuvati dai colleghi delle Stazioni Carabinieri di Roma Tor Bella Monaca e Roma Settecamini, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Sulmona nei confronti di due persone, sottoposte alle indagini insieme ad una terza, per reati contro il patrimonio in danno di anziani.
Destinatarie dei provvedimenti dell’A.G. sono due donne di 34 e 27 anni, entrambe residenti in campi nomadi di Roma e provincia, gravemente indiziate di almeno due delitti.
La complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sulmona, è scaturita dalla denuncia del furto commesso in pieno giorno ed in presenza della vittima 92enne, in un’abitazione di Scontrone ed ha impegnato gli investigatori dell’Arma di Alfedena e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castel di Sangro per diverse settimane.
Le indagini consentivano di ricomporre un definito quadro probatorio derivante dall’acquisizione di immagini video, con perizie tecniche di comparazione e riconoscimenti fotografici che permettevano di ricostruire l’itinerario seguito dai tre malviventi negli spostamenti. Le malfattrici operavano in trasferta nel territorio abruzzese e, dopo aver effettuato diversi tentativi di approccio con delle persone anziane in alcuni comuni della Valle del Sagittario, per fortuna senza esito, mettevano a segno il colpo nel piccolo centro dell’Alto Sangro.
Una delle due donne, in particolare, dopo aver raggirato l’anziano, che vive da solo, carpendone la fiducia, si introduceva nella sua abitazione e approfittando di un momento di distrazione gli sottraeva il portafoglio; successivamente, con l’aiuto di complici, utilizzava quindi il bancomat della vittima provvedendo ad effettuare numerosi prelievi ed acquisti presso negozi per un totale di 3.000 (tremila) euro.
Le due donne indagate sono state sottoposte alla misura degli arresti domiciliari, mentre le indagini continuano per pervenire all’individuazione dell’intero gruppo criminale.
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