Conclusione campagna “Io Non Rischio” le buone pratiche per proteggersi in caso di calamità
Si è conclusa il 16 ottobre la dodicesima edizione di “Io non rischio“, la campagna nazionale di comunicazione sulle buone pratiche di Protezione Civile promossa e realizzata dal Dipartimento insieme a Ingv, Anpas, ReLUIS e Fondazione Cima, in accordo con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e l’Anci.
A sancire l’avvio della campagna, sabato 15 ottobre, è stata la diretta nazionale trasmessa in streaming dall’Istituto Rossellini di Roma sui canali social di “Io non rischio” e del Dipartimento. All’evento hanno partecipato scienziati, ricercatori, scrittori, attivisti ambientali, rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura e dello sport che si sono confrontati sui temi della prevenzione, del cambiamento climatico e delle azioni che ciascuno di noi è chiamato a compiere per contribuire attivamente alla riduzione del rischio.
Come ogni anno a Castel di Sangro in piazza Patini i volontari comunicatori della Protezione Civile Alto Sangro hanno incontrato tanti cittadini e scolaresche che si sono affollate nei pressi del gazebo di “IO NON RISCHIO” per parlare dei rischi terremoto, maremoto e per sapere come agire, fin da subito, per limitare le possibili conseguenze di un evento naturale.
A suggellare la giornata ricca di iniziative anche sulla piazza digitale di facebook “Io non rischio – Castel di Sangro” la visita del Direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile Dott. Mauro Casinghini e del Presidente della Provincia dell’Aquila nonché Sindaco di Castel di Sangro Avv. Angelo Caruso.
Con loro i volontari, all’interno della sala polifunzionale di Piazza Plebiscito, si sono intrattenuti parlando dell’importanza di queste giornate informative rivolte ai cittadini e della necessità di avere piani di emergenza aggiornati per contribuire alla riduzione dei rischi presenti sul territorio.
L’italia è un Paese geologicamente giovane dove l’antropizzazione dei territori spesso determinano situazioni di rischio per i cittadini e le comunità. Parlare, diffondere la cultura di protezione civile ha lo scopo di promuovere e accrescere la resilienza delle comunità attraverso l’adozione di comportamenti consapevoli e misure di autoprotezione da parte dei cittadini.
Un particolare ringraziamento lo rivolgiamo al Dott. Francesco Scioli per averci donato la sua personale raccolta documentale dell’evento sismico che ha interessato la nostra comunità nel 1984. Foto, articoli di giornali che mostrano un paese ferito, rotto, ma che nel tempo ha saputo reagire e sollevarsi dalle sofferenze del terremoto.
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